Come sottolineato dagli addetti ai lavori, la creazione di una simile istituzione rappresenta un primo passo verso la formazione di un’unione bancaria tra gli Stati di Eurolandia. Tra i principali sostenitori dell’agenzia vi è la Germania, che la considera come una condicio sine qua non per poter pensare a un sistema condiviso di gestione delle attività bancarie, e dei rischi connessi, tra i 17 Stati che utilizzano la moneta unica.
L’authority dovrebbe entrare in funzione con poteri sufficientemente ampi da imporre ai maggiori istituti il rispetto delle norme elaborate dall’Unione per regolamentare il sistema bancario. A questo proposito uno dei requisiti fondamentali su cui l’agenzia dovrà vigilare sarà quello del possesso da parte delle big banks di un’adeguata copertura dal punto di vista dei capitali.
Dopo la fase iniziale di rodaggio le competenze e le funzioni della nuova istituzione saranno progressivamente dilatate, e una volta a regime l’organismo dovrebbe arrivare a gestire un fondo di garanzia europeo per le banche e a decidere la liquidazione di un istituto in caso di gravi difficoltà.
Quanto alle banche più piccole, queste resterebbero sotto il controllo delle autorità nazionali, anche se in un quadro di vigilanza centralizzata da parte dell’autorità europea.