Nel secondo trimestre del 2023, a livello nazionale e nelle singole aree territoriali si è registrata una riduzione delle sofferenze e delle inadempienze probabili rispetto al trimestre precedente, mentre sono in aumento i prestiti scaduti o sconfinanti, primo segnale di peggioramento della qualità del credito: un fenomeno che interessa tutte le diverse aree di Italia.
A segnalarlo è l’Abi (Associazione bancaria italiana), che ha diffuso lo scorso 30 settembre un approfondimento su dati della Banca d’Italia.
L’analisi delle sofferenze
Secondo l’analisi dell’Abi, sul totale delle sofferenze, 14,4 miliardi di euro sono riconducibili alle imprese, 2,6 miliardi per mutui per acquisto abitazioni e 1,2 miliardi per credito al consumo.
Il rapporto sofferenze su impieghi è più elevato nelle regioni del Mezzogiorno, 2,2%, rispetto all’1,2% del totale Italia, 0,9% nel Nord e 1% nel Centro: i valori più elevati si registrano in Calabria (2,4%), in Sicilia e Sardegna con 2,3%; il livello più basso (0,6%) in Trentino-Alto Adige.
Se si considerano le sole imprese, il rapporto sofferenze su impieghi sale in Italia al 2%, al 3,4% nel Mezzogiorno, all’1,5% nel Nord e al 2,7% nel Centro Italia.
L’andamento dei prestiti a livello territoriale
A giugno 2023 i prestiti in Italia hanno registrato una riduzione su base annua del -2,4%, ma sono presenti significative differenze a livello territoriale. Nel Sud i prestiti crescono dello 0,5%, nelle Isole si confermano sullo stesso valore dello scorso anno, mentre sono in diminuzione nel Nord-Ovest (-1,3%), nel Nord-Est (-2,2%) e soprattutto nel Centro Italia (-5,0%).
Nelle regioni i finanziamenti crescono a giugno 2023 rispetto a giugno 2022 in Molise (+1,4%), Campania (+1,1%), Puglia (+0,4%), Sardegna (+0,4%), Basilicata (+0,3%). Le riduzioni più elevate si registrano in Valle d’Aosta (-8,5%), Lazio (-6,0%), Friuli-Venezia Giulia (-5,7%), Provincia autonoma di Trento (-5,1%).
Sono in diminuzione i prestiti alle imprese: -3,4 % a livello nazionale; -3,4% nel Nord-Ovest; -3,6% nel Nord-Est, -5,1% nel Centro, -0,4% nel Sud e -1,1% nelle Isole. Le regioni con un segno positivo sono il Molise (+4,0%), la Campania (+1,1%), Provincia autonoma di Bolzano (+1,5%).
Crescono i finanziamenti alle famiglie
Secondo l’analisi effettuata dall’Abi sui dati della Banca d’Italia, crescono, invece, i finanziamenti alle famiglie. A livello nazionale aumentano su base annua a giugno 2023 dell’1% e in tutte le diverse aree territoriali: +0,6% nel Nord Ovest, +0,8% nel Nord Est, +1,0% nel Centro, +2,0% nel Sud e +1,5% nelle Isole. I tassi di crescita più elevati dei finanziamenti alle famiglie si registrano in Puglia (+2,5%) e in Campania (+2,1%), in riduzione nella provincia di Trento (-1,0%), nelle Marche (-0,8%), Valle d’Aosta (-0,5%), Liguria (-0,4%).