Abi: discutibili le scelte dell’Eba

•    le quotazioni azionarie delle banche sono diminuite significativamente dopo l’esercizio Eba;
•    le quotazioni dei titoli pubblici sono peggiorate dopo lo stesso esercizio;
•    il mercato della liquidità si è viepiù rarefatto, tanto da rendere necessario l’intervento della Bce;
•    tutto ciò ha determinato un impatto sull’erogazione del credito, come testimoniato dai dati diffusi oggi dalla Banca d’Italia;
•    sono stati sostanzialmente cambiati i criteri di contabilizzazione dei titoli di Stato, detenuti dalle banche sino a scadenza. Ciò rende per queste ultime molto problematico continuare a detenere o ad acquistare titoli di Stato, da cui potrebbero derivare, con un nuovo esercizio Eba, ulteriori e nuove necessità di capitale.
Inoltre, l’ABI ha evidenziato come “il cosiddetto esercizio Eba non è stato preceduto da alcuna consultazione, ne’ da alcuna analisi di impatto, con le conseguenze sopra descritte. Ritenere inoltre che la posizione delle banche in titoli pubblici del proprio Paese possa essere compensata da aumenti di capitale vuol dire ignorare la natura e l’entità degli attivi delle banche italiane, la cui composizione è per circa il 70% al servizio di imprese e famiglie”.