Nei primi 9 mesi del 2023 in Italia è fortemente cresciuto l’ammontare dei mutui rinegoziati per attenuare gli impatti dell’incremento dei tassi d’interesse sull’importo delle rate dei mutui a tasso variabile. Lo ha comunicato l’Abi (Associazione bancaria italiana), sulla scorta dei dati della Bce (Banca centrale europea).
Tra gennaio e settembre l’ammontare dei mutui che hanno subito allungamenti, passaggi da variabile a fisso, revisione del tasso di interesse si è attestato a 17,4 miliardi euro, una cifra più che tripla rispetto ai 5,1 miliardi dei primi 9 mesi del 2022.
In termini di comparazione internazionale, nei primi 9 mesi del 2023 a fronte di un valore per l’Italia del 34,4%, l’incidenza delle rinegoziazioni sul totale delle nuove erogazioni nell’area dell’euro è del 24,4%.
Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia le consistenze di mutui a tasso fisso si collocavano al 63% del totale dei mutui.