A dicembre 2022i tassi sui mutui si sono attestati in media al 3,09%. A segnalarlo è il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo. L’Associazione bancaria ricorda come il tasso medio aveva raggiunto il 5,72% a fine 2007, prima della crisi.
Scorrendo la tabella dell’Abi è possibile osservare l’andamento dei tassi sui mutui, saliti complessivamente dell’1,64% da gennaio. A inizio 2022 erano pari a 1,45%, sono poi saliti a 1,49% a febbraio, a 1,66% a marzo, a 1,81% ad aprile e 1,92% a maggio. A giugno hanno raggiunto e superato il 2%, portandosi a 2,04%, per poi arrivare a 2,15% a luglio, scendere a 2,07% ad agosto, salire a 2,26% a settembre e a 2,75% a ottobre per balzare a 3,06% a novembre e 3,09% a dicembre.
Tassi di interesse bancari nel 2022 (medie mensili – valori %)
Mese di riferimento | Tassi sui mutui (nuove operazioni) | Tasso di riferimento Bce | Euribor a 3 mesi (Area euro) | Irs a 10 anni (Area euro) |
Gennaio 2022 | 1,45% | 0,00% | -0,56% | 0,38% |
Febbraio 2022 | 1,49% | 0,00% | -0,53% | 0,76% |
Marzo 2022 | 1,66% | 0,00% | -0,50% | 0,99% |
Aprile 2022 | 1,81% | 0,00% | -0,45% | 1,50% |
Maggio 2022 | 1,92% | 0,00% | ‐0,39% | 1,76% |
Giugno 2022 | 2,04% | 0,00% | -0,24% | 2,26% |
Luglio 2022 | 2,15% | 0,50% | 0,04% | 1,96% |
Agosto 2022 | 2,07% | 0,50% | 0,40% | 1,96% |
Settembre 2022 | 2,26% | 1,25% | 1,01% | 2,68% |
Ottobre 2022 | 2,75% | 1,25% | 1,43% | 3,13% |
Novembre 2022 | 3,06% | 2,00% | 1,83% | 2,84% |
Dicembre 2022 | 3,09% | 2,50% | 2,07% | 2,81% |
Fonte: Monthly outlook Abi.
Euribor a 3 mesi salito del 2,63% in un anno
Il tasso Euribor a tre mesi nella media del mese di dicembre 2022 si è attestato a 2,07%, rispetto all’1,83% di ottobre. In aumento del 2,63% rispetto a gennaio 2022, quando si attestava a -0,56%. Nella media dei primi 10 giorni di gennaio 2023 è salito a 2,21%.
Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) a novembre si è attestato a 2,81%, in calo rispetto al 2,84% del mese precedente ma su valori decisamente più elevati rispetto allo 0,38% di gennaio 2022. Nella media della prima settimana di gennaio 2023 è risultato pari a 2,93%.
A dicembre, il differenziale tra il tasso Swap a 10 anni ed Euribor a 3 mesi è risultato, in media, di 74 punti base (101 p.b. il mese precedente e 75 p.b. un anno prima).
Percentuale di mutui tasso fisso scende al 34,3% del totale
Dalle segnalazioni del Si-Abi, si rileva che a dicembre 2022 sul totale delle nuove erogazioni di mutui il 34,3% erano mutui a tasso fisso, percentuale più che dimezzata rispetto all’86,4% di gennaio.
Il Rapporto mensile dell’Abi riepiloga i dati del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia di novembre 2022 della Banca d’Italia, in base al quale nel terzo trimestre del 2022 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario si è attestata al 68% (67,5% nel secondo trimestre e 69,7% del I trimestre). Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è salito al 79% (78,9% nel secondo trimestre; 78,4% nel primo), e risulta essere il valore più alto dall’inizio della rilevazione.
I tassi degli altri prestiti
Secondo il bollettino mensile dell’Abi, a dicembre 2022:
- Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato pari al 3,22% (2,96% nel mese precedente; 6,16% a fine 2007);
- Il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie è salito al 3,44% dal 2,94% del mese precedente (5,48% a fine 2007).
A dicembre aumentati del 2,1% i prestiti a famiglie e imprese
A dicembre 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,1% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie, calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni. A novembre 2022, per i prestiti alle imprese si è registrato un aumento del 2,8% su base annua. L’aumento è stato del 3,8% per i prestiti alle famiglie.
L’analisi della distribuzione del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come a novembre 2022 le attività manifatturiere, quella dell’estrazione di minerali ed i servizi abbiano rappresentato una quota del 58,7% sul totale (la quota delle sole attività manifatturiere è del 27,6%). I finanziamenti al commercio ed attività di alloggio e ristorazione incidono sul totale per circa il 22,2%, il comparto delle costruzioni l’8,9% mentre quello dell’agricoltura il 5,5%. Le attività residuali rappresentano circa il 4,7%.
Sofferenze nette pari a 16,3 miliardi a novembre 2022
A novembre 2022 le sofferenze nette, cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, si sono attestate 16,3 miliardi di euro, in lieve calo (circa 350 milioni) rispetto al mese precedente (-2,1%) e inferiori di circa 1,3 miliardi rispetto a novembre 2021. La riduzione è stata di 72,6 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi).
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari allo 0,92% a novembre 2022 rispetto all’1,02% di novembre 2021 (4,89% a novembre 2015).