Frenano i tassi di interesse, prosegue la stretta creditizia. A gennaio 2024 i tassi di interesse sui mutui sono scesi di quasi mezzo punto, attestandosi a 3,99%. Le erogazioni di prestiti a famiglie e imprese sono scese del 2,9%. Lo segnala il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo.
L’Associazione precisa in una nota stampa che il valore era pari al 4,42% a dicembre 2023 e al 4,50% di novembre. Si è tornati ai livelli di marzo, quando i tassi sui mutui erano al 4%. A gennaio 2023 erano a 3,59%, mentre gennaio 2022 all’1,45%.
Tassi di interesse bancari nel 2024 (medie mensili – valori %)
Mese di riferimento | Tassi sui mutui (nuove operazioni) | Tasso di riferimento Bce | Euribor a 3 mesi (Area euro) | Irs a 10 anni (Area euro) |
Gennaio | 3,99% | 4,50% | 3,93% | 2,63% |
Fonte: Monthly outlook Abi.
Su SimplyBiz è disponibile anche l’andamento dei tassi nel 2023.
Euribor stabile, Irs segna a 2,63% a gennaio 2024
Il tasso Euribor a 3 mesi nella media del mese di gennaio 2024 si è attestato a 3,93%, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto al 3,94% di dicembre 2023. Era pari a 2,35% a gennaio 2023 e a -0,56% a gennaio 2022. Nella media dei primi 14 giorni di febbraio è stato pari a 3,91%.
Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) a 10 anni a gennaio 2024 è risultato pari a 2,63 in lieve aumento rispetto al 2,58%, ma su valori più contenuti di inizio anno (2,81%). Nella media dei primi 14 giorni di febbraio 2024 si è registrato un valore pari a 2,69%.
I tassi degli altri prestiti
Secondo la sintesi del bollettino mensile dell’Abi, a gennaio 2024:
- Il tasso medio sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie (quindi sottoscritti negli anni) è risultato pari a 4,76%, stesso valore di dicembre e novembre 2023;
- il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso a gennaio 2024 al 5,39% dal 5,46% di dicembre 2023.
Prestiti a famiglie e imprese diminuiti del 2,9%
Il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a gennaio 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,9% rispetto a un anno prima, mentre a dicembre 2023 avevano registrato un calo del 2,5%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,7% e quelli alle famiglie dell’1,3%.
Pari a 17,7 miliardi le sofferenze nette a dicembre 2023
Le sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a dicembre 2023 si sono attestate 16,6 miliardi di euro (17,7 miliardi a novembre e 17,5 miliardi a ottobre). “Se confrontato con il livello massimo delle 3 sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 72,2 miliardi. 17.Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è allo 0,98% a dicembre 2023 (1,04% a novembre 2023; 4,89% a novembre 2015”, conclude il comunicato dell’Abi.