Abi: mutui, tassi all’1,44% a giugno. Da inizio anno saliti dello 0,17%

Abi Banche Logo BuonoA giugno il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato all’1,44%, in lieve aumento rispetto all’1,40% di maggio. Secondo il Monthly Outlook diffuso oggi dall’Associazione bancaria italiana (Abi), il parametro, che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo, è cresciuto dello 0,17% dall’inizio dell’anno.

Il valore aggiornato dei tassi nel primo semestre dell’anno

L’ultimo aggiornamento dell’Abi restituisce un trend in salita per i tassi dei mutui, passati dall’1,27% di gennaio all’1,29 di febbraio, per arrivare a 1,37% a marzo, a 1,38% ad aprile, 1,40% a maggio e 1,44% a giugno. Restano comunque ben lontani dal picco del 5,72% di fine 2007.

Mutui a tasso fisso in lieve flessione

Sul totale delle nuove erogazioni di mutui a giugno l’87% erano a tasso fisso, in discesa dall’87,9% del mese precedente.

Euribor stabile ed Eurirs in lieve calo a giugno

Nella riunione del 10 giugno 2021 il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (Bce) ha deciso di confermare l’orientamento molto accomodante della sua politica monetaria, confermando le misure introdotte nelle precedenti riunioni. I tassi di interesse rimangono invariati: il saggio di riferimento resta fermo a zero mentre quello sui depositi è negativo e pari a -0,5%.

Sempre in territorio negativo ma stabile l’Euribor a 3 mesi, in lieve calo il tasso sui contratti di Interest rate swaps. Il tasso Euribor a tre mesi nella media del mese di giugno 2021 era pari a -0,54% (-0,54% anche nei 4 mesi precedenti). Nella media dei primi dieci giorni di luglio 2021 è rimasto a -0,54%.

Il parametro di riferimento per i mutui a tasso fisso, l’Interest rate swaps, a 10 anni si è attestato a 0,10% a giugno, in lieve calo rispetto al mese precedente (0,14%). Nella media dei primi dieci giorni di luglio 2021 si è registrato un valore pari a 0,06%. A giugno 2021, il differenziale tra il tasso swap a 10 anni e il tasso Euribor a 3 mesi è risultato, in media, di 65 punti base (68 p.b. il mese precedente e 27 p.b. un anno prima).

Tassi di interesse sui prestiti

Secondo il bollettino mensile dell’Abi, a giugno 2021 “i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche”. Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,20% (2,21% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,16% (1,13% il mese precedente; 5,48% a fine 2007.

Prestiti a famiglie e imprese cresciuti del 4% in un anno

A giugno 2021, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 4% rispetto a un anno fa. “Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni)”, precisa il Monthly Outlook dell’Abi.  A maggio 2021, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 4,6% su base annua. L’aumento è del 4% per i prestiti alle famiglie.

Qualità del credito

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a maggio 2021 sono 18 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 19,8 miliardi di aprile 2021 e ai 26,2 miliardi di maggio 2020 (-8,2 miliardi pari a -31,3%) e ai 32,6 miliardi di maggio 2019 (-14,6 miliardi pari a -44,8%). “Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 70,8 miliardi (pari a -79,8%). 5. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari all’1,04% a maggio 2021, (era 1,50% a maggio 2020, 1,87% a maggio 2019 e 4,89% a novembre 2015)”, conclude il report.