Abi: mutui, tassi al 2,17% a settembre. Erogazioni a tasso fisso scese del 45,7% da inizio anno

Abi, Rapporto mensileA settembre 2022 i tassi sui mutui si sono attestati in media al 2,17%. A segnalarlo è il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo. L’Associazione bancaria ricorda come il tasso medio aveva raggiunto il 5,72% a fine 2007, prima della crisi.

Scorrendo la tabella dell’Abi è possibile osservare l’andamento dei tassi sui mutui, in progressivo aumento da gennaio. A inizio anno erano pari a 1,45%, sono poi saliti a 1,49% a febbraio, a 1,66% a marzo, a 1,81% ad aprile e 1,92% a maggio. A giugno hanno raggiunto e superato il 2%, portandosi a 2,04%, per poi arrivare a 2,15% a luglio, scendere a 2,07% ad agosto e risalire a 2,17%.

Tassi di interesse bancari nel 2022 (medie mensili – valori %)

Mese di riferimento

Tassi sui mutui (nuove operazioni)

Tasso di riferimento Bce

Euribor a 3 mesi (Area euro)

Irs a 10 anni (Area euro)

Gennaio 2022

1,45%

0,00%

-0,56%

0,38%

Febbraio 2022

1,49%

0,00%

-0,53%

0,76%

Marzo 2022

1,66%

0,00%

-0,50%

0,99%

Aprile 2022

1,81%

0,00%

-0,45%

1,50%

Maggio 2022

1,92%

0,00%

‐0,39%

1,76%

Giugno 2022

2,04%

0,00%

-0,24%

2,26%

Luglio 2022

2,15%

0,50%

0,04%

1,96%

Agosto 2022

2,07%

0,50%

0,40%

1,96%

Settembre 2022

2,17%

1,25%

1,01%

2,68%

Fonte: Monthly outlook Abi.

Su SimplyBiz è disponibile anche l’andamento dei tassi nel 2021.

Irs a 10 anni cresciuto dello 0,72%. Nella prima settimana di ottobre sale a 3,04%

Il tasso Euribor a tre mesi nella media del mese di settembre 2022 si è attestato a 1,01%, rispetto allo 0,40% del mese precedente e allo 0,04% di luglio. Nella media della prima settimana di ottobre 2022 è salito a 1,24%. Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) è cresciuto rispetto al mese di agosto, passando da 1,96% a 2,68%. Nella media della prima settimana di ottobre 2022 si è registrato un valore pari a 3,04%. A settembre, il differenziale tra il tasso Swap a 10 anni ed Euribor a 3 mesi è risultato, in media, di 167 punti base (156 p.b. il mese precedente e 61 p.b. un anno prima).

Percentuale di mutui tasso fisso diminuita del 45% da inizio anno

Dalle segnalazioni del Si-Abi, si rileva che a settembre 2022 sul totale delle nuove erogazioni di mutui l’40,7% erano a tasso fisso. Da inizio anno la percentuale di mutui a tasso fisso è diminuita del 45,7%. Era pari all’86,4% a gennaio.

Il Rapporto mensile dell’Abi riepiloga i dati del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia di agosto 2022 della Banca d’Italia, in base al quale nel secondo trimestre del 2022 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è scesa al 67,5% dal 69,7% del I trimestre. Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è salito al 78,9% dal 78,4% del trimestre precedente, e risulta essere il valore più alto dall’inizio della rilevazione.

I tassi degli altri prestiti

Secondo il bollettino mensile dell’Abi, a settembre 2022:

  • il tasso medio sul totale dei prestiti, dopo l’aumento di 125 punti base del tasso di politica monetaria della Bce, è risultato pari al 2,49% (2,32% ad agosto; 2,25% a luglio);
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è attestato a 1,86%, in aumento dall’1,45% di agosto.

Dinamica dei prestiti bancari. Mutui saliti del 5,3%

Secondo i dati ufficiali di Banca d’Italia, a luglio 2022 il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del 4,1% (+4% nel mese precedente; -1,5% a novembre 2013). La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata in aumento rispetto al mese precedente sia per la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni (+5,3% rispetto al +5,2% del mese precedente), sia per il credito al consumo (+2,8% rispetto a +2,6%).

Nel secondo trimestre del 2022 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è scesa al 67,5% (da 69,7% nello scorso trimestre). Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è aumentato al 78,9% (il valore più alto dall’inizio della rilevazione) dal 78,4% del trimestre precedente.

L’analisi della distribuzione del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come ad agosto 2022 le attività manifatturiere, quella dell’estrazione di minerali ed i servizi rappresentino una quota del 59,2% sul totale (la quota delle sole attività manifatturiere è del 27,5%). I finanziamenti al commercio ed attività di alloggio e ristorazione incidono sul totale per circa il 22,0%, il comparto delle costruzioni l’8,9% mentre quello dell’agricoltura il 5,4%. Le attività residuali rappresentano circa il 4,5%.

Pari a 16,3 miliardi le sofferenze nette ad agosto

Le sofferenze nette, cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, ad agosto 2022 sono 16,3 miliardi di euro, in aumento di circa 0,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente e in calo di circa 0,2 miliardi rispetto ad agosto 2021 e di 72,5 rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi).

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari allo 0,92% ad agosto 2022, (era 0,96% ad agosto 2021, 1,40% ad agosto 2020 e 4,89% a novembre 2015).