A settembre 2024 i tassi di interesse sui mutui si sono attestati a 3,33%. Lo segnala il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo.
Secondo i dati pubblicati nel bollettino, il valore era pari al 4,21% a settembre 2023 e a 2,26% a settembre 2022.
I tassi di interesse sui mutui sono andati progressivamente diminuendo da inizio anno, perdendo lo 0,65%. Erano pari a 3,98% a gennaio e sono passati a 3,89% a febbraio, a 3,79% a marzo, a 3,67% ad aprile, a 3,61% a maggio, a 3,55% a giugno, a 3,44% a luglio e 3,59% ad agosto.
Tassi di interesse bancari nel 2024 (medie mensili – valori %)
Mese di riferimento | Tassi sui mutui (nuove operazioni) | Tasso di riferimento Bce | Euribor a 3 mesi (Area euro) | Irs a 10 anni (Area euro) |
Gennaio | 3,98% | 4,50% | 3,93% | 2,63% |
Febbraio | 3,89% | 4,50% | 3,92% | 2,73% |
Marzo | 3,79% | 4,50% | 3,92% | 2,64% |
Aprile | 3,67% | 4,50% | 3,89% | 2,76% |
Maggio | 3,61% | 4,50% | 3,81% | 2,80% |
Giugno | 3,55% | 4,25% | 3,73% | 2,79% |
Luglio | 3,44% | 4,25% | 3,69% | 2,74% |
Agosto | 3,59% | 4,25% | 3,55% | 2,50% |
Settembre | 3,33% | 3,65% | 3,43% | 2,44% |
Fonte: Monthly outlook Abi.
Su SimplyBiz è disponibile anche l’andamento dei tassi nel 2023.
Irs al 2,43% nei primi 10 giorni di ottobre
Secondo i dati diffusi dall’Abi, il tasso Euribor a 3 mesi nella media del mese di settembre 2024 si è attestato a 3,43%, in lieve flessione dal 3,55% di agosto. Era pari al 3,93% a gennaio, a 3,92% a febbraio e marzo, a 3,89% ad aprile, a 3,81% a maggio, a 3,73% a giugno, a 3,69% a luglio, a 3,55% ad agosto e a 3,43% a settembre. Nei primi 10 giorni di ottobre si è attestato a 3,24%.
Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) a 10 anni a settembre 2024 è risultato pari a 2,44%, in calo dal 2,50% di agosto. Da inizio anno si è attestato a 2,63% a gennaio, a 2,73%, a febbraio, a 2,64% a marzo, a 2,76% ad aprile, a 2,8% a maggio, a 2,79% a giugno, a 2,74% a luglio, 2,50% ad agosto e 2,44% a settembre. Nei primi 10 giorni di ottobre il tasso Irs a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,43%.
A settembre 2024, il differenziale tra il tasso Swap a 10 anni e il tasso Euribor a 3 mesi è risultato negativo e in media pari a -99 punti base (-105 p.b. il mese precedente).
I tassi degli altri prestiti
Secondo la sintesi del bollettino mensile dell’Abi, a settembre 2024:
- Il tasso medio sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie, quindi sottoscritti negli anni, è risultato pari a 4,69% (4,78% a gennaio; 4,80% a febbraio e marzo; 4,81% ad aprile; 4,8% a maggio; 4,77% a giugno; 4,74% a luglio; 4,72% ad agosto);
- il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato pari a 4,96% (5,48% a gennaio; 5,34% a febbraio; 5,26% a marzo; 5,3% ad aprile; 5,38% a maggio; 5,26% a giugno; 5,27% a luglio; 5,13% ad agosto).
Rallenta il calo totale dei finanziamenti bancari
Sulla base di prime stime del Si-Abi, il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pronti contro termine con controparti centrali) a settembre 2024 si è collocato a 1.639 miliardi di euro, con un calo su base annua dell’1,4% (-1,7% nel mese precedente), calcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).
A settembre i prestiti al settore privato sono risultati pari a 1.404 miliardi di euro, in calo dell’1% rispetto a un anno prima.
I prestiti a famiglie e società non finanziarie ammontavano a 1.267 miliardi di euro, con una variazione annua pari a -1,2%, diminuzione in rallentamento rispetto al mese precedente (-2%).
“Il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica, che deprime la domanda di prestiti”, si legge nel report.
Crediti deteriorati pari a 31,1 mld ad agosto
Ad agosto 2024 i crediti deteriorati netti, cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche, sono aumentati a 31,1 miliardi di euro. Erano pari a 30,2 miliardi di euro a luglio 2024, a 30,6 miliardi di marzo 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023).
“Rispetto al loro livello massimo – 196,3 miliardi raggiunti nel 2015 – sono in calo di 165 miliardi. Ad agosto 2024 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,49% dei crediti totali. A marzo 2024, tale rapporto era l’1,45% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015)”, conclude l’Abi.