Nel 2020, infatti, le rapine commesse in Italia sono diminuite del 17,6%, oltre 4.000 casi in meno rispetto al 2019. Nel dettaglio, nell’anno del lockdown le rapine in banca si sono più che dimezzate (-56,3%) rispetto al 2019. Sono diminuite anche le rapine negli uffici postali (-35,8%), ai distributori di carburante (-33,9%), in farmacia (-33,2%), in tabaccheria (-31,4%), negli esercizi commerciali (-17,5%), in pubblica via (-16.7%) e nelle abitazioni (-13,4%).
Lo ha reso noto questa mattina l’Abi (Associazione bancaria italiana) con il dodicesimo Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria che evidenzia come l’andamento positivo abbia caratterizzato tutti i settori considerati, dalle banche agli uffici postali, dalle tabaccherie alle abitazioni. Il rapporto è stato realizzato dagli esperti di Ossif (il centro di ricerca Abi sulla sicurezza anticrimine) e del servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia Criminale, con la partecipazione di Assovalori, Confcommercio–Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione, Federfarma, Poste Italiane e Unem.
“In tema di sicurezza l’impegno del mondo bancario trova conferma anche nel significativo calo dei reati registrato negli ultimi anni – ha dichiarato il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini -. Basti pensare che, rispetto a dieci anni fa, le rapine ai danni delle dipendenze bancarie sono diminuite del 91%, passando dalle 1.382 del 2011 alle 119 del 2020. E tuttavia è importante tenere sempre alta l’attenzione e rafforzare ulteriormente la collaborazione con Istituzioni e Forze dell’ordine, per affrontare in modo efficacie le sfide impegnative che il mondo globalizzato ci impone. Anche in ragione di questa complessità, nella fase emergenziale collegata al covid-19 l’Abi ha ulteriormente intensificato la collaborazione con il ministero dell’Interno nelle sue diverse articolazioni dipartimentali e territoriali, che rappresentano un presupposto fondamentale a presidio della legalità”.
“Il nostro obiettivo è quello di acquisire ulteriori elementi per contrastare la criminalità in maniera sempre più efficace e aumentare la percezione della sicurezza nei cittadini, anche alla luce del decremento della delittuosità che stiamo registrando – ha evidenziato il vice direttore generale della pubblica sicurezza, direttore centrale della Polizia Criminale e prefetto Vittorio Rizzi -. I persistenti effetti della pandemia impongono il mantenimento di un alto livello d’attenzione per cogliere tempestivamente le tendenze evolutive della criminalità. Le Forze di polizia affrontano questa sfida con tenacia ed impegno. Un’accurata attività di analisi e la condivisione del patrimonio informativo ci consentono di elaborare mirate strategie di prevenzione e contrasto delle minacce criminali”.