L’indagine è stata presentata ieri al convegno Abi “Banche e Sicurezza”, una due-giorni di lavoro sui temi chiave della sicurezza in banca che si chiude domani a Palazzo Altieri. Con riferimento alla collaborazione con le forze dell’ordine, è stato rinnovato il Protocollo d’Intesa per la prevenzione della criminalità in banca tra Abi, Banche e Prefettura di Roma. La nuova versione dell’accordo prevede il rafforzamento delle misure di sicurezza anticrimine adottate in banca.
“In tema di sicurezza – ha detto il vice presidente dell’Abi Giovanni Pirovano, in apertura del convegno – si stanno ottenendo risultati importanti, anche grazie alla sempre più stretta collaborazione tra banche, Istituzioni e Forze dell’ordine. In questa direzione, il protocollo firmato oggi contiene alcune importanti novità che, a Roma come in tutte le altre province dove l’accordo è già operativo, contribuiranno a rendere ancora più sicuri gli sportelli dove ogni giorno si recano migliaia di cittadini. La necessità di proteggere le dipendenze bancarie è un preciso impegno delle banche nei confronti dei dipendenti e della clientela e risponde all’esigenza di consentire l’operatività in condizioni di sicurezza”.
Le rapine in banca
Nel 2011 sono stati 1.097 i colpi allo sportello, con un calo del 22,9% rispetto ai 1.423 registrati nel 2010; dal 2008 ad oggi, le rapine in banca si sono dimezzate. In calo del 20,1% anche il cosiddetto indice di rischio – cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli in Italia – che è passato da 4,1 a 3,3, il valore più basso registrato negli ultimi venti anni. Diminuisce anche il bottino medio per rapina, sotto i 23 mila euro, ed in particolare il bottino complessivo che è passato da 33,7 milioni di euro nel 2010 a 25,1 milioni nel 2011 (-25,5%): si tratta dell’ammontare più basso registrato negli ultimi venti anni.
La mappa delle rapine
Nel 2010, le rapine sono diminuite in 15 regioni, vale a dire in: Abruzzo (-34,1%, da 44 a 29), Basilicata (-55,6%, da 9 a 4), Campania (-31,6%, da 114 a 78), Emilia Romagna (-10%, da 120 a 108), Friuli Venezia Giulia (-66,7%, da 6 a 2), Lazio (-28,1%, da 221 a 159), Liguria (-16,7%, da 30 a 25), Lombardia (-20,1%, da 304 a 243), Marche (-1,7%, da 59 a 58), Piemonte (-54,2%, da 144 a 66), Sardegna (-33,3%, da 6 a 4), Sicilia (-34,7%, da 98 a 64), Trentino Alto Adige (-75%, da 4 a 1), Umbria (-5,9%, da 17 a 16) e Veneto (-46,8%, da 79 a 42). Nessuna rapina in Valle d’Aosta, mentre restano invariate in Puglia (72 come nel 2010). I dati negativi riguardano: Calabria (con 14 rapine da 10), Molise (con 4 da 3), e Toscana (con 108 da 83).
I furti agli Atm
Risultati positivi anche sul fronte dei furti agli Atm che dal 2008 ad oggi sono scesi di oltre il 15%. Sono diminuiti del 2,2% nel 2011 rispetto al 2010. In particolare, gli attacchi riusciti, 203 pari a circa il 50% del totale, hanno comportato una perdita economica complessiva di 8,8 milioni di euro, il 26,7% in meno rispetto al 2010, mentre il bottino medio per evento è stato superiore ai 43 mila euro (-21,6%). Con riferimento agli attacchi non riusciti, le cause più frequenti di insuccesso per i malviventi sono state la resistenza dello sportello automatico e l’efficacia del sistema di allarme.
Più tecnologia e collaborazione con le Forze dell’ordine a difesa degli sportelli
Le banche italiane investono ogni anno oltre 750 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure. Adottando misure di protezione sempre più moderne ed efficaci e formando i propri dipendenti anche attraverso un’apposita Guida antirapina che recepisce suggerimenti di Polizia e Carabinieri. È operativo, inoltre, l’Osservatorio intersettoriale Ossif sulla criminalità a cui partecipano, oltre al ministero degli Interni, anche Poste, ConfCommercio, Federdistribuzione, FederFarma, Federazione italiana tabaccai e Assovalori. L’obiettivo è migliorare la prevenzione del fenomeno anche attraverso lo scambio di dati e informazioni su furti e rapine e la condivisione di best practice.