Accordo tra Gruppo Bei e Banco Popolare per destinare 560 milioni alle pmi

Le operazioni, si legge in un comunicato, rafforzano i rapporti consolidati tra Bei e Banco Popolare e si inseriscono all’interno dell’Accordo quadro Bei-Abi-Confindustria del 2009 per il supporto al settore produttivo italiano, il cui intento è mitigare gli effetti della crisi finanziaria e contribuire all’avvio del processo di ripresa.

In particolare, per la prima volta in Italia è stato perfezionato un accordo di garanzia del Fei per sostenere i progetti in Ricerca e Sviluppo e Innovazione delle PMI, grazie alla nuova struttura Rsi (Risk sharing instrument), strumento finanziario per la condivisione del rischio lanciato nel 2011 un collaborazione con la Commissione Europea.

“Per le imprese, specie quelle di minori dimensioni, l’accesso al credito è fondamentale per poter continuare ad affrontare questa lunga fase di crisi: grazie alla collaborazione con il Banco Popolare, il gruppo Bei riesce a veicolare risorse nuove al tessuto produttivo italiano”, ha commentato Dario Scannapieco, vice presidente Bei responsabile per le operazioni in Italia, Malta, Balcani Occidentali e Grecia e presidente del Fei. “Gli accordi raggiunti oggi permettono al Banco Popolare di offrire alle Pmi una gamma vasta di possibili strumenti finanziari, con una particolare valorizzazione dei progetti che puntano sulla ricerca e sviluppo nei rispettivi settori di attività”.

“L’accordo sottoscritto con Bei e Fei – ha aggiunto Maurizio Faroni direttore generale del Banco Popolare – consentirà di dare ulteriore impulso all’attività di sostegno nei confronti delle piccole e medie imprese che rappresentano da sempre il target di riferimento per il nostro gruppo. Con l’accordo si conseguono tre obiettivi: si mobilitano risorse di importo rilevante; si interviene sulle principali emergenze del nostro sistema produttivo; si offre alle nostre banche del territorio un apporto di fondamentale importanza per accompagnare gli imprenditori che intendono investire in innovazione anche in questo contesto economico difficile”.

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