Affitti brevi, dagli operatori del Centro e del Sud proposte di modifiche al Decreto Cura Italia

Affitti brevi 3Il Comitato dei property managers del Centro e Sud Italia, con il supporto della Federazione italiana del turismo in appartamento (Rescasa), ha presentato alla V Commissione Bilancio del Senato degli emendamenti al decreto Cura Italia, a tutela degli operatori del settore.

Oltre all’affinamento degli interventi del decreto, spiega una nota, gli operatori degli affitti brevi del Centro e Sud Italia hanno proposto una serie di soluzioni innovative e insieme necessarie, per il riconoscimento formale della professione di property manager. Si tratta di una figura rilevante per il turismo italiano, con molte aziende attive, un cospicuo numero di addetti e un’importante fetta di Pil, ma che purtroppo è stata trascurata nella prima versione del decreto legge, ora in fase di conversione. C’è tanto da lavorare, per definire giuridicamente per la prima volta alcuni aspetti essenziali dell’attività, come il codice Ateco e il ruolo di sostituto d’imposta. Uno dei punti più critici del Cura Italia, di cui si è parlato molto poco, è l’esclusione delle ritenute per cedolare secca dai tributi sospesi dal decreto: il comitato sta chiedendo di estendere le sospensioni fiscali alle ritenute per cedolare secca sui redditi da locazione breve. 

In questi giorni abbiamo lavorato in team con un numero importante di aziende di property management, promuovendo la costituzione di un Comitato di Property Manager rappresentativi delle principali località del Centro e Sud Italia, e mettendo a punto molte proposte alla politica – ha sottolineato Francesco Zorgno, responsabile per l’organizzazione e lo sviluppo della Federazione italiana del turismo in appartamento (Rescasa) e presidente di CleanBnB, il più diffuso operatore del settore con una forte presenza territoriale -. Prezioso è stato il supporto di Agostino Ingenito, da decenni al vertice di associazioni extra-alberghiere di rilevanza nazionale”.

Secondo Ingenito, “Il turismo è crollato ma non la consapevolezza dei nostri operatori di essere un riferimento fondamentale per l’ospitalità del nostro Paese. In questo momento di crisi molte nostre famiglie e imprese non hanno alcun sostegno economico ma l’auspicio è ritornare presto a offrire l’eccezionale accoglienza diffusa italiana, non appena l’emergenza covid-19 sarà terminata. È anche il momento di migliorare il nostro sistema, con una condivisa azione di Stato e Regioni per una sinergia condivisa e anche per chiedere ai portali, come Airbnb, Booking ed Expedia, di riconoscere la peculiarità della situazione italiana. L’Italia è il terzo mercato al mondo nel turismo residenziale ed è il momento di dialogare in modo propositivo con le piattaforme online, per far valere questo ruolo. Dopo questi primi emendamenti, il passo successivo di questa coalizione sarà di porre delle proposte ai portali, e per questo stiamo coinvolgendo e coinvolgeremo ancora di più tutti i property managers italiani, ascoltando i loro spunti e critiche sull’attuale modello di servizio delle OTA. Fra i punti più sentiti, quelli delle commissioni, del reverse charge, delle condizioni di cancellazione e dei nuovi voucher”.

Altro obiettivo primario del comitato e della Federazione è di promuovere la legalità del settore. Per l’importanza e complessità della materia, è stato incaricato Sergio Lombardi di Taxbnb, professionista che si occupa da anni degli aspetti fiscali del settore turistico. “La riforma inattuata del codice identificativo va completata e preoccupa il bassissimo numero di operatori extra-alberghieri iscritti ad Alloggiati Web, il portale della Questura. Questo è anche un problema di sicurezza nazionale – ha evidenziato Lombardi – di cui non si è più parlato da agosto, quando sono stati pubblicati i dati con solo 200mila iscritti al portale per la comunicazione dei dati degli ospiti. Noi abbiamo un progetto per la legalità e per la compliance che comprende anche questo aspetto, ed è pronto per essere proposto alle istituzioni”.