Non solo dati e fotografie dal comparto dell’intermediazione del credito al convegno dell’Organismo agenti e mediatori (Oam) dal titolo “Agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi: l’evoluzione del mercato, l’azione dell’Oam e gli scenari di Prometeia”, tenutosi lo scorso 23 aprile al centro congressi Fontana di Trevi a Roma.
L’evento è stato l’occasione per fare il punto su cosa manca ancora al comparto e, di conseguenza, quali sono le priorità da tenere a mente nell’ottica di rimettere mano alla legge che regolamenta il settore. Nel corso della tavola rotonda, moderata dal direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, si sono espressi sull’argomento Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario dell’Abi (Associazione bancaria italiana), Claudio Giannotti, professore ordinario di economia degli intermediari finanziari presso il dipartimento di giurisprudenza, economia, politica e lingue moderne dell’università Lumsa, e Federico Luchetti, direttore generale dell’Oam.
Ciascuno ha espresso le proposte che idealmente rivolgerebbe a Governo e Parlamento per colmare le lacune che si sono create nei 14 anni che ci separano dall’approvazione del decreto legislativo 141/2010, che ha portato alla nascita del settore così come lo conosciamo oggi.
Le indicazioni di Gianfranco Torriero (Abi)
Il vice direttore generale vicario dell’Abi Gianfranco Torriero ha indicato quali 3 priorità per il comparto:
- la lotta all’abusivismo,
- la regolamentazione dell’attività di segnalazione, sia con riguardo alle banche che per gli agenti in attività finanziaria, i mediatori creditizi e i portali web;
- l’educazione finanziaria, un’attività che viene svolta quotidianamente dai professionisti nell’ambito delle relazioni con i clienti e che ha lo scopo di prevenire il sovraindebitamento.
I suggerimenti di Claudio Giannotti (Lumsa)
Claudio Giannotti, professore ordinario di economia degli intermediari finanziari presso il dipartimento di giurisprudenza, economia, politica e lingue moderne dell’università Lumsa, ha posto l’accento su due aspetti legati all’evoluzione del contesto più ampio nel quale operano i professionisti del credito:
- il cambiamento dell’interlocutore, che non è più rappresentato soltanto da privati e aziende ma vede aggiungersi anche le filiere;
- la necessità di qualcuno che guidi il cliente verso una transizione sostenibile.
“La finanza sostenibile è nata proprio sui prestiti e per svilupparsi ha bisogno, da un lato, di relazioni di più ampio respiro, che sono garantite dalle filiere, e, dall’altro, di servizi di consulenza professionali per orientare le persone verso il cambiamento”, ha dichiarato.
Le proposte di Federico Luchetti (Oam)
Il direttore generale dell’Oam Federico Luchetti si è soffermato su tre ambiti sui quali intervenire:
- la riassegnazione del perimetro di attività degli intermediari del credito, nell’ottica di aggiornare la normativa esistente in una prospettiva di crescita che guardi almeno ai prossimi 10 anni;
- l’attribuzione all’Oam di poteri adeguati di controllo sul mercato;
- l’attribuzione all’Oam di strumenti efficaci per contrastare l’abusivismo.
Alla domanda del moderatore circa gli strumenti più adeguati per il contrasto all’abusivismo, Luchetti ha risposto che si tratta di “strumenti da concordare insieme”. Le opzioni percorribili vanno dalla “sanzione penale alla sanzione amministrativa, contemplano l’oscuramento dei siti internet abusivi e la pubblicazione di black list, anche se quest’ultima richiede particolari cautele. Tra tutte, la sanzione penale finora si è dimostrata la meno efficace, mentre quella amministrativa e l’oscuramento dei siti risultano più utili”, ha concluso.