“Non possiamo accettare che anche il maggior ente appaltante d’Italia si adegui al sistema scorretto di scaricare sulle imprese le inefficienze dello Stato”. Questo il commento del presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, ai ritardi dei pagamenti operati dall’Anas. “Nonostante le assicurazioni avute ha sottolienato Buzzetti – circa il superamento della situazione di stallo entro l’estate, per effetto di trasferimento di fondi da parte del Ministero delle Infrastrutture e ricorso a nuovi finanziamenti bancari, i ritardi sono continuati”.
Nel panorama del blocco generalizzato dei pagamenti, dovuti per stati di avanzamento lavori maturati dalle imprese di costruzioni da parte delle amministrazioni appaltanti, l’Anas si distingueva per la propria consolidata prassi di puntualità.
Invece, a partire dal mese di giugno, anche le erogazioni della società che gestisce la rete stradale nazionale hanno subito forti rallentamenti.
Moltissime imprese vantano attualmente crediti non pagati per decine di milioni e ciò viene ad aggravare la situazione di illiquidità e forte crisi nella quale ormai versano da lungo tempo.
“E’ necessario – ha concluso il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili – che il governo intervenga tempestivamente, mettendo a disposizione dell’Anas le somme stanziate e che queste vengano utilizzate per pagare i crediti di tutte le imprese che operano nel settore stradale, grandi, medie e piccole. In caso contrario, molte di esse, già fortemente penalizzate per la riduzione del mercato e per la restrizione del credito, si vedranno costrette a chiudere”.