Angeletti, Fimaa: “La Legge di Stabilità aiuta le casse dello Stato a scapito del settore immobiliare”

Valerio Angeletti
Valerio Angeletti, presidente nazionale della Fimaa

“Quella approvata dal Parlamento è una Legge di Stabilità che aiuta le casse dello Stato a scapito del settore immobiliare e del ceto medio italiano. Si tratta di un maxi prelievo sulla casa dove a Imu, Tasi, che potrebbe salire dal 2,5 al 3,5 per mille sulle prime case e dal 10,6 all’11,6 per mille per seconde case, e Tari adesso si aggiungono anche tutta una nuova serie di obblighi, contemplati dall’articolo 35, che rallenteranno ulteriormente il mercato immobiliare. Mercato che nel 2013 è tornato indietro ai livelli degli anni ’80”. Questo il commento dì Valerio Angeletti, presidente della Fimaa, all’approvazione della Legge di Stabilità.

L’articolo cui ha fatto riferimento Angeletti prevede che  “il notaio o altro pubblico ufficiale” sarà “tenuto a versare su apposito conto corrente dedicato” il prezzo pattuito per la vendita dell’immobile o “altri corrispettivi” versati, come le “somme destinate all’estinzione delle spese condominiali non pagate” o “le somme dovute a titolo di onorari, rimborsi spese diritti accessori e tributi” legati alle transazione immobiliare.

Sempre in base all’articolo, il denaro rimarrà “parcheggiato” in banca fino a quando il notaio non avrà trascritto l’atto di vendita, dopo di che gli importi potranno essere svincolati e gli interessi sulle somme depositate, nel frattempo maturati sul conto corrente, riscossi e destinati dallo Stato per rilanciare le Pmi.

“Non si può pensare di rilanciare la ripresa economica aggravando ancora le imposte sulle casa a spese soprattutto del ceto medio e paralizzando ulteriormente il comparto immobiliare”, ha aggiunto Angeletti. “La misura è colma, quello attuale è un mercato soprattutto di sostituzione, dove il proprietario vende un immobile e con il ricavato, o parte di esso, ne acquista un altro: la mancata disponibilità per un certo periodo di tempo della cifra ricavata dalla prima vendita implica un ritardo forzato nel secondo acquisto. Lo stesso ritardo nell’incassare la liquidità lo soffriranno i costruttori che vendono il residenziale nuovo e che oltre al mutuo contratto con le banche, se non incassano, avranno anche problemi di scoperto di conto. O si riducono le imposte che gravitano sul comparto immobiliare oppure il mercato interno continuerà ad avvitarsi su se stesso annullando qualsiasi possibilità di crescita”.