
Nel 2024 nel settore vita gli sportelli bancari e postali hanno rappresentato il principale canale di distribuzione con una quota mercato in lieve diminuzione, mentre è cresciuto il peso percentuale dei consulenti finanziari abilitati.
Nel ramo danni, il canale agenziale continua a rivestire un ruolo primario, mantenendo una quota di mercato stabile, seguito dai broker, la cui presenza risulta pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Tuttavia, se si considerano i dati dell’Associazione italiana dei broker di assicurazioni (Aiba) emerge come le imprese assicurative tendano a sottovalutare il reale peso di questi intermediari all’interno del comparto danni.
È quanto emerge dal report “L’Assicurazione Italiana 2024-2025“, diffuso dall’Ania (Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici) lo scorso 2 luglio in occasione dell’assemblea annuale.
Assicurazione vita, cresce la quota di mercato dei consulenti abilitati
Nel 202, la raccolta premi del comparto vita ha registrato un incremento del 19,5% rispetto al 2023, anno in cui, invece, era diminuita del 3,5%. Tutti i canali di intermediazione hanno registrato una crescita dei premi contabilizzati.
Gli sportelli bancari e postali si confermano i principali intermediari del settore con un volume premi in aumento del 16,4% rispetto all’anno precedente, crescita tuttavia inferiore rispetto a quella media del comparto. Decresce quindi lievemente la loro quota di mercato, che passa dal 57,2% nel 2023 al 56,4% nel 2024, valore tuttavia appena inferiore alla media del quinquennio pari al 57,0%.
Gli agenti registrano un aumento del volume dei premi pari al 9,7% rispetto al 2023, ma la loro quota di mercato scende al 13,7%, il valore più basso degli ultimi 5 anni, a causa di una crescita della raccolta premi inferiore rispetto a quella degli altri intermediari.
I consulenti finanziari abilitati registrano un incremento della raccolta premi superiore al 50% rispetto al 2023, segnando la crescita più alta tra i canali di distribuzione e un tasso nettamente superiore alla media. Di conseguenza, accrescono la loro quota di mercato, passando dal 13,6% nel 2023 al 16,8% nel 2024, un valore che supera anche la media degli ultimi cinque anni, pari al 15,4%.
La vendita diretta, che include, oltre a internet e telefono, anche la vendita tramite gerenze e/o agenzie in economia, registra un aumento dell’11,2% rispetto al 2023. “Tuttavia, trattandosi di un incremento inferiore rispetto alla media del comparto, la sua incidenza sul totale si riduce dal 13,0% all’11,9%, pur mantenendosi sopra la media del quinquennio 2020–2024, pari all’11,4%”, precisa il report dell’Ania.
Dopo due anni di contrazione, la raccolta premi tramite broker torna a crescere, segnando un incremento del 32,4% rispetto al 2023. La loro quota di mercato, tuttavia, resta limitata, attestandosi a poco più dell’1%.
Assicurazione danni, sono gli agenti gli intermediari principali
Nel 2024 prosegue il trend di crescita della raccolta premi dei rami danni, con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente (+6,6% nel 2023). Fatta eccezione per la vendita a distanza, crescono i volumi intermediati da tutti i canali distributivi.
Gli agenti si confermano i principali intermediari del comparto, con un volume di premi in aumento del 7,4%, una variazione in linea con la media del settore. La quota di mercato si mantiene stabile rispetto al 2023, attestandosi al 72,9% (tavola 4). Questo valore risulta tuttavia inferiore alla media del quinquennio 2020–2024, pari al 73,5%.
Il volume premi raccolto tramite il canale della vendita effettuata direttamente dalle imprese cresce nel 2024 di appena l’1%, con un effetto negativo sul peso percentuale di questo canale che scende al 4,5% dal 4,8% nel 2023 (è pari al 4,6% il valore medio del quinquennio analizzato); in ulteriore riduzione invece per il quinto anno consecutivo la raccolta dei premi effettuata esclusivamente tramite internet e telefono, che registra nel 2024 un calo del 6,3% e un peso percentuale del 3,0%, il più basso osservato dal 2020 quando era pari al 4,5% e inferiore anche alla media del periodo analizzato pari al 3,7%.
Prosegue il trend positivo della raccolta premi tramite sportelli bancari e postali, che per il quarto anno consecutivo registrano una crescita. L’aumento del 16,4% rispetto all’anno precedente, superiore alla media di settore, ha portato la loro quota di mercato al 9,4% nel 2024, in crescita rispetto al 6,8% del 2020. Continua a rimanere molto contenuta la quota di mercato afferente ai consulenti finanziari abilitati (0,4% nel 2024).
Il caso dei broker. Includendo le stime Aiba, il peso sale dal 9,8% al 33,9%
I broker registrano una variazione positiva appena superiore a quella media e pari al 7,9% rispetto al 2023, con un peso percentuale pari al 9,8% (valore superiore alla media del quinquennio pari al 9,5%).
L’analisi dell’Ania evidenzia però che il peso dei broker è sottostimato, “in quanto non tiene conto di una quota importante di premi (stimata in 24 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese”. Tenendo conto di questo fenomeno, la raccolta danni intermediata dai broker sarebbe, nel 2024, pari a 13,9 miliardi (4,0 miliardi nelle statistiche ufficiali), con un’incidenza sulla raccolta totale danni del 33,9% (9,8% nelle statistiche ufficiali); conseguentemente la raccolta premi degli agenti sarebbe inferiore, attestandosi a 20,0 miliardi (anziché 29,8 miliardi risultanti dalle statistiche ufficiali) e la relativa incidenza sul totale danni sarebbe del 48,8% (anziché 72,9%).
Nel settore auto il peso percentuale dei broker sarebbe nel 2024 pari all’11,1% (4,9% dai dati forniti dalle imprese) e di conseguenza il peso degli agenti si ridurrebbe al 77,0% (83,2% nelle statistiche ufficiali). Ma è significativo, soprattutto, nel settore non auto, dove l’incidenza dei broker salirebbe al 50,8% (13,5% nelle statistiche ufficiali) e quella degli agenti scenderebbe al 27,8% (dal 65,2%).
“La stima della quota di premi afferente al canale dei broker viene effettuata da Ania ricorrendo sia ad alcuni dati disponibili presso Aiba sia utilizzando informazioni aggiuntive raccolte presso i primari broker italiani. In particolare, Aiba non dispone di dati ufficiali circa il volume di premi gestito dai broker ma ne ottiene una stima sulla base dei versamenti effettuati da questi intermediari che obbligatoriamente si devono iscrivere a un particolare Fondo di Garanzia a cui aggiunge una quota di premi derivanti da fee di brokeraggio (non assoggettati al contributo obbligatorio). La stima dei premi gestiti dai broker effettuata da Aiba (pari per il totale settore danni a circa 19 miliardi) risulta superiore a quella di Ania per effetto, essenzialmente, di una diversa quantificazione dei premi derivanti da fee di brokeraggio e per il fatto che nel volume premi fornito da AIBA si includerebbe anche la raccolta delle imprese Ue che sono invece escluse nelle statistiche associative”, spiega l’Ania.