Antico: appello alle istituzioni per alzare il limite del contante nel commercio di preziosi usati

Antico Logo Compro OroL’Associazione nazionale tutela il comparto oro (Antico) ha chiesto di inserire nella Legge di Bilancio 2023 l’innalzamento del limite all’utilizzo del denaro contante stabilito in forma specifica per la compravendita di oggetti preziosi usati. Lo ha reso noto l’Associazione, precisando di aver inviato una richiesta al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dell’Economia e delle Finanze e ai Presidenti delle 5^ Commissioni di Camera e Senato.

La richiesta arriva a seguito delle “ultime previsioni di legge che, secondo fonti istituzionali, alzeranno la soglia massima generale all’uso del contante a 5.000 euro a partire dal 1 gennaio 2023, nonché a fronte delle oggettive e sostanziali criticità accusate dai privati cittadini in relazione all’accesso ai servizi bancari che assumono ancor più rilevanza in un periodo caratterizzato da una forte incertezza economica come quello attuale”, si legge in un comunicato stampa.

“L’eccessiva limitazione all’utilizzo del denaro contante di 499 euro, stabilita in forma precipua per l’attività di compro oro e la difficoltà di accesso agli strumenti finanziari, abbinata all’oggettivo e mancato possesso degli stessi, impediscono ai privati cittadini non bancabili di approvvigionarsi, nell’immediato, di liquidità finanziaria necessaria per far fronte ai propri impegni economici per il sostenimento dei fabbisogni personali – afferma Nunzio Ragno, presidente di Antico -. Inoltre, non si può fare a meno di evidenziare che il limite al contante in questione rappresenta una misura che solleva, già da tempo, forti dubbi di costituzionalità legati all’oggettivo rispetto dei principi fondamentali su cui si poggia il nostro ordinamento giuridico; il riferimento specifico è articolo 3 della Carta Costituzionale in tema di uguaglianza”, conclude Ragno.