Si è tenuto oggi presso la sede dello Studio Legale La Scala a Milano l’incontro per discutere delle nuove regole antiriciclaggio per le banche e del loro ruolo nella lotta al riciclaggio. Durante l’evento è stato presentato il nuovo volume “Guida ai Presidi Antiriciclaggio in Banca” edito Bancaria Editrice, con prefazione del magistrato Carla Del Ponte, presente all’incontro, e sono stati presentati una serie di dati sul riciclaggio in Lombardia.
L’economia sommersa in Italia, e’ emerso durante l’incontro, si attesta su cifre altissime, vale a dire 540 miliardi di euro, pari al 35% del Pil nazionale. Di questi, 160 miliardi di euro sono frutto di operazioni di riciclaggio, ovvero il 10% del Pil Nazionale.
Per far fronte a questo fenomeno la collaborazione del sistema bancario è diventata essenziale. Soprattutto a seguito dell’importante azione condivisa contro il riciclaggio che è stata svolta dall’Unione europea e dalla Svizzera, nella direttiva 2005/60/CE tradotta, in Italia, nel decreto legislativo n. 231 del 21 novembre 2007, e che ha consentito un incremento annuale esponenziale di segnalazioni di operazioni sospette (SOS) da parte di operatori finanziari e non finanziari.
Le banche, per far fronte a questa normativa, si sono organizzate al loro interno con meccanismi di controllo sempre più sofisticati, dando vita ad un sistema efficace nella lotta al riciclaggio di denaro.
Nell’ufficializzare i dati del 2012, l’Unita di informazione (UIF) ha confermato che solo nel 2012 sono state ricevute 67.047 segnalazioni di operazioni sospette (SOS), con un incremento, rispetto all’anno precedente, del 36,6%. Le rilevazioni sono state fatte da operatori finanziari e non finanziari, attraverso diversi mezzi: rilevazione sportello nel 67,6% dei casi; controlli strutture centrali nel 13,5%; rilevazione sistemi automatici (10,4%); attraverso un comportamento sospetto (5,1%) e in altri modi (3,4%). Questo a dimostrazione di come le banche abbiano un ruolo fondamentale nella lotta al riciclaggio. Si è ricordato, infatti, che nel secondo semestre del 2012 il numero di segnalazioni sospette totali ricevute in Italia è stato pari a 32.751 di cui 28.730 provenienti da banche (73,4% del totale) e da poste (17,8%).
Come dimostrano i dati, l’importanza della cooperazione bancaria nella lotta a questo fenomeno è diventata sempre più essenziale. La banca non opera più, infatti, solo per evitare il proprio coinvolgimento nell’accettazione di denaro proveniente da fonti illecite o da attività criminali, ma contribuisce attivamente anche fornendo un aiuto concreto alle Autorità di vigilanza e giudiziarie nella fase investigativa.
“Questa normativa – ha dichiarato Sabrina Galmarini, partner dello Studio Legale La Scala e coautrice del volume “Guida ai presidi antiriciclaggio in Banca”- ha accresciuto la sensibilità dei soggetti obbligati, tra cui le banche, nell’individuazione delle operazioni a rischio e ha stimolato il dialogo fra istituzioni e autorità. È chiaro che senza la piena collaborazione delle banche, gli sforzi messi in atto non potranno che portare ad un risultato minore. Lo dimostra il costante aumento delle segnalazioni di operazioni sospette che annualmente pervengono all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) dalle banche, nel quale la Lombardia ha un ruolo essenziale”.
Tra i dati del rapporto UIF c’è da notare come, infatti, nella totalità annua delle segnalazioni di operazioni sospette per il riciclaggio di denaro, la Lombardia abbia confermando il trend di crescita: 7.805 SOS (2010); 8.778 (2011); 12.171 (2012). La Lombardia si è così segnalata, nel 2012, come la regione più attiva nella prevenzione –almeno formale- delle operazioni sospette con il 19% del totale, seguita da Lazio e Campania, attestate entrambe al 12 per cento. Analizzando nel dettaglio l’anno 2012 per quanto concerne le segnalazioni sospette nella loro totalità (riciclaggio, finanziamento al terrorismo e finanziamento alle armi di distruzione di massa) la Lombardia ha raggiunto quota 12.315, di cui, come si diceva, 12171 per il solo riciclaggio. La città più attiva è stata Milano con 6.014 SOS (di cui 3.018 nel secondo semestre), seguita da Brescia con 2.182 (2° semestre: 1203), Bergamo con 790 (2° semestre: 349), Monza Brianza con 715 (2° semestre: 322), Varese con 656 (2° semestre: 338), Mantova 465 (2° semestre: 234), Como 462 (2° semestre: 232), Pavia 336 (2° semestre: 182), Lecco con 255 (2° semestre: 136), Cremona 226 (2° semestre: 121), Lodi con 149 (2° semestre: 72) e, infine, Sondrio, con 65 SOS (di cui 34 nel secondo semestre).
Sono intervenuti con Paolo Pogliaghi, curatore del volume che ha sottolineato come una possibile evoluzione della collaborazione attiva degli intermediari possa anche passare da una profilatura della clientela svolta con criteri deterministici e non solo soggettivi rivenienti dai modelli attuali di adeguata verifica.
Carla del Ponte – Commissario Onu per la Siria, ha fatto una panoramica generale andando ad analizzare le differenze tra Italia e Svizzera nella lotta al riciclaggio.
Cristiana Schena – Università dell’Insubria che ha sottolineato l’importanza dell’etica nella professione anche e soprattutto nella lotta al riciclaggio. Concetto rafforzato dall’avvocato Sabrina Galmarini , Partner di La Scala Studio Legale.
Luca Bianchi di Banca d’Italia ha sottolineato, invece, come sia cresciuto il peso delle situazioni straordinarie determinate dall’emergere di gravi irregolarità. All’interno di queste ultime si trovano spesso fattispecie legate al mancato rispetto della normativa antiriciclaggio.
“Il Paese ha un diffuso problema di criminalità economica – ha commentato Nicola Forti di Bancaria Editrice – per questo è necessaria una collaborazione attiva e uno sforzo che il sistema bancario da 20 anni svolge con impegno e sostenendo costi molto rilevanti. Questo volume è molto importante perché mette a confronto le esperienze operative di banche grandi e piccole. Fornendo un contributo essenziale all’efficacia del contrasto al riciclaggio”.
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