Prosegue l’erosione delle figure di agente di assicurazione, broker, intermediari finanziari e produttori diretti, mentre crescono i sub-agenti o collaboratori. A evidenziarlo è un’analisi condotta dal centro studi di Federpromm in collaborazione con la società Fdp su dati Ivass e altre fonti di informazione del settore della distribuzione assicurativa in Italia.
“Da un’analisi del contenuto emerso dalla ricerca viene espressa, quale elemento di valutazione politica, la considerazione che tutto il settore dell’intermediazione assicurativa va strutturalmente ripensato, sia in termini di strategie da parte dei soggetti abilitati che da parte delle associazioni di rappresentanza di tali categorie professionali, poiché emerge chiaramente la ‘sfasatura’ sul piano delle tutele dei soggetti deboli quali sono appunto i collaboratori iscritti alla sezione E, privi di ogni tutela sul piano contrattuale, economico e previdenziale applicandosi a tale figura un incarico di puro mandato di collaborazione (a volte di agenzia) con lettera accessoria da parte dei soggetti iscritti di cui alle precedenti lettere A,B e D del Registro”, afferma il presidente di Federpromm, Manlio Marucci.
In 10 anni sceso del 30% il numero degli agenti iscritti al Rui
Esaminando i dati Ivass aggiornati ai primi di novembre 2022 dei soggetti iscritti alle varie sezioni del Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi (Rui), l’analisi evidenzia come la figura classica dell’agente di assicurazione (iscritto alla lettera A), storicamente riconosciuta dalla comunità dei risparmiatori, sia in fase di decrescita costante anno dopo anno: da 27.441 unità del 2019 si è passati a 26.912 nel 2020, a fronte dei 38.363 iscritti nel 2010 con una diminuzione di ben 11.451 agenti (in termini di valore -29,84 in percentuale).
“Una figura che si può ipotizzare in fase di estinzione come sta avvenendo per correlazione al settore del credito che sta ridimensionando notevolmente la presenza del personale e delle agenzie sul territorio, causa l’applicazione dei servizi automatizzati”, precisa l’indagine.
Indicativi anche i dati riferiti alle altre figure professionali, quali i broker (iscritti alla sez B) che da 5.735 del 2019 hanno avuto un decremento in percentuale dello 0,58% passando a 5.702 unità; nonché i soggetti iscritti alla lettera C (i cosiddetti produttori diretti) che passano da 3.246 del 2019 a 2.476 nel 2020 con meno 35,15%; così come gli iscritti alla sez. D (banche, Sim, intermediari finanziari ex art. 106 del Testo Unico Bancario, Istituti di pagamento ex art. 114 septies del Testo Unico bancario e Poste italiane – Divisione servizi di bancoposta) che da 452 unità nel 2019 scendono a 439 nel 2020.
Collaboratori superano la soglia dei 200.000
Ma il dato significativo che si è riscontrato, “che fa riflettere gli addetti ai lavori e non solo”, è l’esplosione dei soggetti iscritti alla sez E, ovvero i cd sub-agenti o collaboratori che da circa 160.000 unità del 2015 sono cresciuti in modo esponenziale nel 2019 con 195.923 iscritti e nel 2020 hanno superato la soglia di ben 200.884 unità con un incremento percentuale +2,47%.
I dati relativi alle diverse categorie di lavoratori nel comparto assicurativo:
RUI IVASS | 2019 | 2020 | Unità | Variazione percentuale |
Agenti – lettera A | 27.441 | 26.912 | – 529 | – 1,96 |
Broker – lettera B | 5.735 | 5.702 | – 33 | – 0,58 |
Iscritti sezione C | 3.246 | 2.476 | – 870 | – 35,13 |
Iscritti sezione D | 452 | 439 | – 13 | – 2,96 |
Iscritti sezione E | 195.923 | 200.884 | + 4.961 | + 2,47 |
Fonte: Federpromm su dati Ivass.
L’orientamento dei consumatori: assicurazione vita in banca e dai consulenti finanziari; polizze mutui anche dai mediatori
Analizzando poi anche i dati storici tra i vari competitor vecchi e nuovi presenti sul mercato assicurativo italiano, la ricerca di Federpromm sottolinea come nel ramo vita il 60% sia rappresentato da banche e consulenti finanziari; mentre nel ramo danni, nell’rc auto, il 35% dei consumatori sono disponibili a rivolgersi al concessionario auto. Nel settore riferito a infortuni & malattia risulta che il 24% dei consumatori si dimostri disponibile ad acquistare direttamente il servizio dai provider dell’energia. Se poi si analizza il mercato polizze legate ai mutui emerge che il 32% dei soggetti è disponibile ad acquistare il servizio direttamente dai mediatori creditizi.
Infine un dato significativo è quello riferito alla vendita online a cui si rivolgono direttamente gli utenti attraverso le piattaforme più evolute: da Google, Amazon, Facebook, E-bay ed altri, anche se al momento poco presenti in Italia.
“Dalla rilevazione dei dati elaborati dalla ricerca si può affermare che il processo di maturazione da parte degli intermediari assicurativi presenti una dinamica molto complessa e frastagliata, dalla quale emergono una serie di problematiche che interessano diversi livelli di penetrazione nell’offerta dei prodotti e servizi di natura assicurativa e previdenziale. Ad essi bisogna prestare la massima attenzione nell’elaborare un percorso di crescita che sappia soddisfare al meglio i bisogni della popolazione italiana sia sotto il profilo delle coperture che della educazione assicurativa/previdenziale”, conclude Marucci.