I dati sono stati presentati a Milano da Assifact, l’associazione che raggruppa gli operatori del settore. “Assifact valuta in modo positivo l’annuncio del Governo di procedere al rimborso di un primo stock di crediti della Pubblica Amministrazione per alcuni miliardi di euro – sottolinea Alessandro Carretta, professore di Economia degli intermediari finanziari all’Università Tor Vergata di Roma e segretario generale di Assifact – tuttavia le misure proposte ancora non appaiono sufficienti a rilanciare la crescita in Italia in virtù della portata limitata di tali interventi, sia in termini quantitativi, ovvero di risorse sbloccate – 5,7 miliardi contro circa 80 di debiti commerciali – , che in termini qualitativi, in quanto non intervengono sulle ragioni profonde alla base dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione”.
“Il factoring è sempre più un motore di sviluppo per l’Italia. Il settore continua a crescere fornendo finanziamenti alle imprese e registra l’ingresso di nuovi clienti attirati dalle innovazione nell’offerta e dai tassi di interesse applicati, molto competitivi rispetto ai tradizionali canali bancari”, aggiunge Alessandro Carretta,.
“Il credito bancario nello scorso dicembre si è contratto rispetto ai mesi precedenti – rileva Antonio De Martini, presidente di Assifact -. In questa situazione il factoring può svolgere un ruolo importante nel sostenere la liquidità delle imprese nelle fasi più acute della crisi e stimolare la ripresa”.
Balzo dei tassi di interesse bancari
Nel giro di un anno, dal dicembre 2010 al dicembre 2011 i tassi d’interesse applicati dalle banche sulle nuove operazioni di prestito alle imprese sono cresciuti di circa l’1,4%, I tassi medi sono passati dal 2,79% del dicembre 2010 al 4,18% del dicembre 2011.
I tassi d’interesse praticati nel 2011 dalle società di factoring ai clienti sono stati in genere più bassi o al massimo in linea con quelli degli altri strumenti finanziari.
“Il factoring permette tassi competitivi”, spiega Carretta, “perché nel rapporto di factoring, contrariamente a quanto accade nel credito, il factor valuta non solo l’impresa che cede i crediti, ma anche la qualità dei crediti stessi e quindi dei debitori. Il rischio del factoring è dunque più contenuto rispetto ad un finanziamento bancario”.
La quota di sofferenze nel factoring rilevata dalla Banca d’Italia al 30 settembre 2011 era dell’1,89% contro il 5,24% dei prestiti bancari.
La Sanità maglia nera nei pagamenti
La Lombardia (31,7%) e il Lazio (27,0%) rappresentano insieme oltre la metà del mercato del factoring. Seguono Piemonte (8,8%), Emilia Romagna (7,6%) e Campania (5,7%). Per quanto riguarda i settori, secondo l’indagine Assifact, a fine 2011, circa metà dei crediti ceduti riguardavano imprese (52%) e il 30% la Pubblica Amministrazione.
Nell’ambito delle aziende oltre la metà dei crediti riguarda il comparto manifatturiero e il commercio.
Da un’indagine svolta da Assifact, emerge che i crediti verso le Amministrazioni locali rappresentano circa il 58% del portafoglio crediti verso la Pubblica Amministrazione. Una parte rilevante dei crediti (36%), inoltre, è composta da crediti verso enti del settore sanitario. Secondo le stime di Assifact, circa il 66% dei crediti verso la Pubblica Amministrazione è scaduto. Il ritardo medio di incasso relativo a questi crediti è stimato a 238 giorni.