La riduzione è stata estesa ma non priva di eccezioni, come Adelaide, dove il costo degli immobili è salito del 2,8%, e Darwin, che ha segnato un più 0,4%. Melbourne ha invece conosciuto una diminuzione dello 0,5%, Canberra dello 0,6 e Brisbane dello 0,7.
Per Tim Lawless, direttore del dipartimento ricerca di RPData, la frenata registrata non deve comunque destare preoccupazione. “Questa lieve flessione è del tutto naturale dopo i buoni risultati del primo trimestre dell’anno. Nessuno si aspettava ragionevolmente che il trend registrato tra gennaio e marzo potesse proseguire indisturbato, anche perché storicamente si tratta del periodo migliore per le compravendite. In ogni caso non si deve esagerare il significato di questo rallentamento, che in base alle nostre previsioni non è destinato a bloccare la ripresa del mercato”, ha spiegato l’esperto alla stampa specializzata.
Lawless ha inoltre sottolineato che una serie di indicatori, come il numero di compravendite e il numero di domande per la realizzazione di opere di edilizia abitativa lascia intendere che dopo questo lieve assestamento il comparto continuerà a crescere.
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