Troppe poche aziende stanno considerando le questioni relative all’acqua nella loro pianificazione finanziaria e operativa. A segnalarlo è Axa Xl, divisione p&c e specialty risk di Axa specializzata nella gestione dei rischi più complessi. Per aiutarle a migliorare la comprensione del rischio idrico e a individuare alcune misure che possono adottare per gestire i propri rischi idrici fisici, normativi e reputazionali, la divisione ha pubblicato il rapporto interattivo Water Risk Insights, , ha esaminato i rischi affrontati da 7 settori che hanno una particolare esposizione al rischio idrico, vale a dire: cibo, bevande e agricoltura; abbigliamento e tessuti; utilità; manifatturiero; tecnologia e apparecchiature elettroniche; sanità e prodotti farmaceutici; trasporti e logistica.
Mentre alcune delle sfide che questi settori devono affrontare sono universali, altre sono più specifiche e illustrano l’ampiezza e l’entità dei rischi posti alle imprese dalla scarsità d’acqua, da eventi meteorologici estremi come le inondazioni e la necessità di acqua pulita.
Il settore alimentare e delle bevande consuma circa il 70% dell’acqua dolce mondiale ed è, di conseguenza, estremamente sensibile allo stress idrico. Molte aziende di questo settore sono leader nella gestione dell’acqua, alcune, ad esempio, puntano al 100% di riutilizzo dell’acqua. Ma ci sono ancora aree di rischio che le aziende devono affrontare, in particolare le vulnerabilità lungo la catena di approvvigionamento agricolo.
Anche l’industria dell’abbigliamento e del tessile dipende fortemente dall’acqua per la produzione ed è, quindi, vulnerabile alla scarsità oltre ad essere un’industria potenzialmente molto inquinante dal punto di vista idrico: dai processi agricoli da cui derivano le materie prime, al rilascio accindentale di sostanze chimiche durante il processo di tintura, al rilascio di microfibre e microplatische durante l’uso, il lavaggio e lo smaltimento degli indumenti.
“Notevoli rischi reputazionali sia per il settore alimentare, delle bevande e agricolo, sia per il settore dell’abbigliamento e del tessile sono una ripresa negativa da parte dei media ed il giudizio dell’opinione pubblica oltre ai possibili danni al brand. Le aziende sono sempre più chiamate a rispondere delle cattive pratiche di gestione dell’acqua da parte del pubblico e dei media e quelle che sono considerate avere politiche e pratiche legate all’acqua poco rispettose rischiano di subire un importante danno reputazionale”, si legge nel report.
I servizi di pubblica utilità come la gestione dell’acqua, dell’elettricità, del gas e dei rifiuti devono affrontare sfide causate dalla crescita della popolazione globale e dalla crescente urbanizzazione, nonché dallo stress che questi fattori mettono sulle infrastrutture. Anche il prezzo dell’acqua è una sfida per questo settore. Soluzioni come la desalinizzazione, la misurazione “intelligente” e il rilevamento delle perdite possono essere importanti per aiutare le utility a tenere sotto controllo i costi legati al rischio idrico.
Il settore manifatturiero rappresenta circa il 16% della domanda globale di acqua poiché l’acqua viene utilizzata in molti processi e sistemi. Gli impianti di produzione si trovano spesso in aree soggette a stress idrico e il settore è anche vulnerabile al rischio di alluvioni. Le perturbazioni in questo settore possono anche creare effetti a catena su altri settori che si basano su materiali fabbricati.
Anche il settore della tecnologia e delle apparecchiature elettroniche dipende fortemente dall’acqua nei suoi processi. Elementi come i chip semiconduttori nei telefoni e nei computer, ad esempio, richiedono miliardi di litri di acqua ultrapura per evitare la contaminazione. Il settore è vulnerabile ai rischi posti dalla siccità; questo è un problema particolare a Taiwan, uno dei mercati più importanti nel quale sono in vigore restrizioni normative sull’utilizzo dell’acqua. Questo settore deve anche considerare i rischi di inquinamento in quanto i suoi prodotti di scarto possono essere altamente tossici in caso di fuga.
L’acqua è fondamentale anche nella produzione di prodotti farmaceutici e sanitari. Questo settore è vulnerabile sia alla scarsità d’acqua che al rischio di alluvione. Il settore è profondamente consapevole di questi fattori di rischio e circa l’83% delle aziende farmaceutiche riferisce di effettuare regolarmente valutazioni del rischio idrico.
Tutto il mondo dei trasporti e della logistica è a rischio di eventi meteorologici estremi come inondazioni, mareggiate e siccità, e della pressione che questi eventi esercitano sui costi delle infrastrutture e della manutenzione.
Gestione dell’acqua. Lavorare verso soluzioni
“Crediamo che l’impegno con la gestione dell’acqua sia vitale. Questo potrebbe dare origine ad una funzione aziendale nuova oppure integrata in dipartimenti quali risk management, finance o sustainability. Per comprendere e gestire efficacemente i rischi associati all’acqua, le aziende devono prima avere modi per iniziare a valutarli e quantificarli – prosegue l’analisi di Axa Xl -. L’impronta idrica può aiutare le aziende a registrare il loro consumo di acqua, sia esso nascosto o indiretto. Può mettere in luce la dipendenza di un’azienda dall’acqua blu, proveniente da acque superficiali e sotterranee, dalle acque grigie diluite con rifiuti domestici o industriali e dalle acque verdi delle piogge immagazzinate nel suolo”.
Secondo lo studio, quando le aziende sono in grado di valutare l’intero costo dell’acqua, cioè i costi reali di consumo, estrazione, trattamento e fornitura, possono non solo modellare meglio tali costi, ma sviluppare un business case per investire in strategie e tecnologie di risparmio idrico.
È probabile che azionisti e stakeholders esaminino sempre più spesso gli obiettivi basati sul rischio idrico fissati dalle società.
“I rischi idrici riguardano tutte le aziende, in tutti i settori e in tutte le aree geografiche, grandi o piccole che siano. Il grado in cui questi rischi si manifesteranno nelle attività quotidiane delle aziende varierà, ma tutte le aziende hanno interesse e imperativo di comprendere meglio questi rischi e prepararsi per loro in futuro. Ci auguriamo che la nostra iniziativa Valuing Water contribuisca ad aprire questo dialogo e ci aiuti a comprendere e gestire meglio questa importante area di rischio, ora ed in futuro”, conclude.