Badoo: più del 50% degli italiani vive ancora con i genitori. Una scelta obbligata dettata dalle necessità

Il dato che emerge è piuttosto sconcertante: più di un italiano su due (50,7%) vive ancora con i propri genitori. Questa percentuale è maggiore nelle donne (+4,3%) e subisce picchi in particolare nel Sud Italia; la Campania è in testa con una percentuale del 70% seguita da Basilicata (68%), Puglia (67,4%) e Abruzzo (62,2%).

Una nazione di mammoni? Dai dati della ricerca emerge un’altra realtà: la quasi totalità del campione (87,8%) aspira ad andare a vivere da solo, ma ci sono vari fattori limitanti, in primis i costi. ll 29,5%, infatti, indica la scarsa disponibilità economica come prima causa nel rimanere a vivere sotto il tetto familiare, segue la mancanza di un lavoro (25,8%). Anche la componente emotiva ha il suo peso: quasi il 10% non riesce a fare a meno dell’affetto dei genitori.

Per la maggioranza di chi ancora vive in casa, la comodità è uno degli elementi preponderanti. Ben il 32,2% dei rispondenti dichiara di essere “ospite” in casa dei propri genitori; nettamente inferiori le percentuali di chi contribuisce economicamente alla vita domestica. Un buon numero (35,7%) collabora alle pulizie e alle faccende domestiche, percentuale che cresce notevolmente nelle donne arrivando al 55%. Ma a fronte degli svariati benefici del vivere in casa, a trarne svantaggio è soprattutto la vita privata. La mancanza di privacy è, infatti, l’elemento che più pesa nel contesto di condivisione familiare decretato dal 51% come l’elemento più negativo del vivere coi propri genitori.

Ma come vive chi ha compiuto il salto della barricata?

La maggior parte di essi ha scelto di andare a vivere da solo consapevolmente (40,8%), un’altra buona parte è stata indotta a causa di una trasferta lavorativa (26,7%). Seguono il matrimonio o convivenza (18,9%) o la trasferta universitaria (13,5%).

Se la vita “in solitaria” offre maggiore libertà e autonomia presenta anche delle complessità. La difficoltà di arrivare a fine mese è l’elemento che più si avverte (26,5%) nel momento in cui si decide di fare i conti con sé stessi. Sono in particolare le donne (29,9%) a vivere questa sensazione rispetto agli uomini (24,5%). Anche la solitudine non è un elemento da sottovalutare. In questo caso ad accusarla è prevalentemente l’universo maschile (22,7%) contro un 17,1 % delle donne.

“Dalla ricerca emerge che ci sono molti stereotipi da sfatare, primo tra tutti il concetto degli italiani mammoni per antonomasia. Sicuramente il clima economico attuale ha cambiato molto lo stile di vita e le relazioni delle persone, fattore che emerge prepotentemente nella forte ricerca di stabilità, sia economica che affettiva, che gli italiani ricercano. Sia che vivano ancora in casa che da soli. Questa ricerca di stabilità porta anche alla volontà di condivisione degli stessi interessi e problemi con altre persone così come ad allargare la propria cerchia di amici e conoscenti. In questo senso anche il web può essere un ottimo alleato, dove social network quali Badoo diventano sempre più popolari proprio per queste ragioni”, ha dichiarato Amy Mills, manager di Badoo.

“I dati della ricerca evidenziano che in questo periodo storico non si può parlare tanto di single attitude come espressione di mancato impegno o di fuga  dalle responsabilità, quanto di ‘adultescenza’, intesa come necessità di vivere con i genitori non per scelta. Non dobbiamo interpretare il restare a casa come la volontà di non avere legami sentimentali, al contrario la ricerca di un partner occupa sempre più spazio nella vita di ogni persona. In questo senso, internet e chat come Badoo sono diventate una sorta di ‘seconda casa virtuale’, dove si trascorre molto tempo per stringere amicizie e far sbocciare nuovi amori”, ha sottolineato Marco Rossi, psichiatra e sessuologo. “Sicuramente i social network facilitano molto l’incontro, dato che la scelta avviene in modo più rapido, e sulla base di una certa affinità pre-selezionata. In pratica grazie ai social network come Badoo quando si decide di lasciare il nido familiare per una vita di coppia, molto del lavoro di conoscenza reciproca è già avvenuto. La piazza virtuale creata dai social network non è solo il luogo dove organizzare nuovi incontri: può essere anche usata per approfondire la conoscenza delle persone con cui si chatta.  Spesso si lascia trapelare molto più di se stessi grazie a un click del mouse rispetto ad un contatto vis à vis. Non dimentichiamo però che l’intimità è fatta di interazione fisica, per cui l’approccio virtuale deve essere vissuto come un punto di partenza per poi stabilire una ‘reale’ conoscenza”.