Banca Aidexa, rischio di insolvenza si riduce del 18% per le pmi a guida femminile

Il rischio di insolvenza nella restituzione dei finanziamenti, e quindi di default, diminuisce quando nei ruoli di leadership aziendali c’è almeno una donna: è quello che emerge da un’analisi interna effettuata da Banca Aidexa sulle pmi e liberi professionisti in Italia, con almeno due anni di vita e un fatturato superiore ai 100.000 euro, che hanno richiesto un finanziamento. In generale, le piccole imprese a guida femminile hanno un rischio di insolvenza del 18% in meno rispetto a quelle che non hanno donne nella loro gestione.  Non solo: quando queste imprese si collocano nel Centro e Nord Est, la probabilità di default è 29% minore rispetto a quelle gestite da soli uomini.

La correlazione tra l’affidabilità di un’impresa nella gestione dei crediti e la presenza femminile rappresenta dunque un indicatore il cui impatto merita di essere preso in considerazione dagli istituti creditizi e, prima ancora, dalle imprese stesse. Soprattutto dal momento in cui, secondo i dati Istat (Rapporto sulle imprese 2021), la percentuale femminile nel tessuto piccolo-medio imprenditoriale italiano ha ampio margine di crescita, attestandosi intorno al 30% a fronte di un 70% di sesso maschile.

Colmare adeguatamente le differenze di genere permetterebbe non solo di seguire le macro tendenze in atto a livello globale, che vedono sempre più la presenza delle donne in posizioni apicali delle aziende e in ruoli di leadership a livello socio-economico, ma anche di rispondere alla crisi con una mirata strategia di crescita.

Oltre ai benefici in termini di solidità finanziaria e affidabilità, emerge sempre più come, in periodi di instabilità, i management aziendali con presenza femminile siano stati maggiormente capaci di tenere dritto il timone, facendo fiorire i parametri di redditività economica e benessere aziendale”, ha dichiarato Federico Sforza, ceo di Banca Aidexa.

Secondo la ricerca Mediacom “Il valore unico delle donne in azienda”, infatti, il valore delle donne si riflette positivamente su diversi aspetti: dall’aumento della produttività e della redditività fino alla concretizzazione di una cultura aziendale più positiva. Chiudere il gender gap diventa quindi non più solo un auspicio, ma una vera e propria raccomandazione anche in termini di valore. “La strada da fare è ancora molta, ma in un quadro nazionale in cui le donne alla guida delle pmi rimangono ancora su numeri esigui, si fanno sempre più significativi e tangibili i benefici dati dalla loro presenza”, ha concluso Sforza.