Banca Carige: perdita di 29,4 milioni nel primo semestre 2013

Il consiglio di amministrazione della Banca Carige ha approvato all’unanimità la relazione  finanziaria semestrale al 30 giugno 2013, illustrata dal direttore generale Ennio La Monica. Nel primo semestre dell’anno, spiega una nota, la congiuntura economica è stata particolarmente severa in Italia, in cui la variazione del Pil è rimasta negativa. Il calo della produzione e la riduzione del reddito disponibile delle famiglie si sono ripercossi anche sul sistema bancario.In particolare, continua la nota, le banche focalizzate sull’intermediazione tradizionale, che impiegano i risparmi raccolti presso la clientela per finanziare le attività economiche del territorio, risentono particolarmente della trasmissione all’economia reale della crisi originatasi nel 2007 in ambito finanziario.

Le difficoltà del contesto macroeconomico hanno infatti determinato una riduzione dei volumi e della marginalità dell’intermediazione, mentre il deterioramento della qualità degli attivi e la necessaria adozione di criteri maggiormente prudenziali coerenti con l’aumentata rischiosità sisono tradotti in maggiori accantonamenti e svalutazioni delle poste di bilancio.

Nel contesto descritto, l’intermediazione del Gruppo Carige ha conseguito una tenuta della componente retail della raccolta diretta1 a 21 miliardi (+3,8% nell’anno e +1% nel semestre) e della raccolta indiretta, rimasta stabile a 22,5 miliardi (-1,6% nell’anno; -0,4% nel semestre), con la componente risparmio gestito in crescita sia nell’anno (+7%) sia nel semestre (+3,2%) a 10,3 miliardi. Questo ha consentito di continuare a finanziare gli impieghi alla clientela2 per 24,7 miliardi ancorché con una diminuzione del 2,1% nell’anno e del 2,5% nel semestre.

Positivo anche l’andamento dell’attività commerciale con l’apertura di oltre 40.000 conti correnti (incremento netto di 7.500) e la crescita dell’indice di possesso prodotti (cross selling da 3,98 a 4,01 prodotti per cliente, pari a circa 35.000 nuovi prodotti collocati nel semestre).

Nonostante l’andamento sostanzialmente positivo delle masse intermediate e dell’attività commerciale, la forte riduzione degli spread ha compresso il margine di interesse, pari a 313,4 milioni (-25,7% rispetto al primo semestre del 2012) mentre i ricavi da servizi3 sono cresciuti del 44,7% a 276 milioni, con la componente commissionale3 a 153,4 milioni (-3%) e le poste finanziarie in aumento da 30,6 milioni a 123,5 milioni. Il margine di intermediazione3 (589,5 milioni) complessivamente registra una limitata riduzione (-3,8%).

La prosecuzione della strategia di riduzione dei costi operativi4 (291,8 milioni) e della ricerca dell’efficienza operativa hanno consentito un significativo risparmio (-12,2%), da un lato migliorando di 4 punti il rapporto tra i costi e i ricavi (cost/income), sceso al 50,9% e, dall’altro, mitigando l’impatto negativo sui conti delle rettifiche su crediti, pari a 240,7 milioni.

Quest’ultimo ammontare è stato determinato dall’estensione al portafoglio crediti in bonis dei più restrittivi criteri di qualificazione e svalutazione già utilizzati a partire dal bilancio 2012 per il credito deteriorato, inclusa la valorizzazione delle garanzie ipotecarie in linea con le più recenti indicazioni dell’Organo di Vigilanza. Il tasso di copertura delle sofferenze, pari al 49,7%, è aumentato di 450 bps rispetto a giugno 2012.

Il semestre, al netto di imposte sul reddito di esercizio per 13,8 milioni, chiude con una perdita di 29,4 milioni. Tale risultato non tiene conto degli effetti derivanti dalla cessione degli asset in corso di dismissione, in particolare della plusvalenza che dovrebbe pervenire dalla ormai imminente chiusura della negoziazione in esclusiva con ARCA SGR per la cessione della partecipazione in Carige AM SGR.

Il comparto assicurativo, dopo il consistente rafforzamento delle riserve sinistri ramo danni di fine 2012, evidenzia risultati civilistici positivi, pari a 8,2 milioni per Carige Assicurazioni e 30,1 milioni per Carige Vita Nuova, con prospettive di un ulteriore miglioramento entro il corrente esercizio.

“Chiudiamo sei mesi impegnativi, in considerazione soprattutto del particolare momento che sta vivendo l’economia, convinti che la vicinanza alle aziende ed alle famiglie, nel protrarsi della crisi, comporti anche un’assunzione di responsabilità da parte dell’impresa bancaria – ha spiegato il presidente di Banca Carige, Giovanni Berneschi – confidiamo che l’attenzione alle persone e alle imprese da parte del nostro Gruppo possa contribuire a superare le difficoltà nei territori dove siamo presenti. I dati di bilancio confermano pertanto il tradizionale sostegno all’economia reale del Gruppo, che sta rafforzando i presidi prudenziali per adeguarsi anche alle nuove norme sovranazionali portando avanti il processo di rafforzamento avviato nel marzo scorso. In tempi brevi dovremmo concludere in maniera più che soddisfacente la dismissione del primo tra gli asset individuati dal Consiglio di Amministrazione, Carige A.M. SGR”.

“Il bilancio dei primi sei mesi del 2013 mette in risalto il positivo andamento dell’attività commerciale del Gruppo Banca Carige, che consolida gli aspetti fondamentali del nostro modello di business – ha aggiunto il direttore generale di Banca Carige, Ennio La Monica -. Incrementiamo la raccolta e il numero di clienti, mentre assistiamo ad una frenata moderata sul fronte degli impieghi. Si tratta di un calo fisiologico, dopo anni di crescita anche in periodo di recessione, dovuta al perdurare degli effetti della crisi che ha depresso gli investimenti delle imprese, i consumi delle famiglie e il mercato immobiliare. I dati evidenziano il proseguimento nelle politiche di contenimento dei costi e il mantenimento di un approccio attento e prudente al rischio, soprattutto nella sua valutazione. Proprio questa prudenza, assieme al livello estremamente contenuto dello spread tra i tassi di interesse, sono le cause di una chiusura del semestre in perdita per 29,4 milioni. In particolare gli accantonamenti per il rischio di credito sono stati effettuati secondo criteri sempre più stringenti e prudenziali, in linea con le più recenti indicazioni degli Organi di Vigilanza, anche in tema di valutazione delle garanzie. Confidiamo che l’allentamento della morsa recessiva nell’ultima parte dell’anno insieme all’attenta gestione dei costi e dei rischi possa consentire il miglioramento dell’andamento delle variabili gestionali, che potranno beneficiare anche delle eventuali plusvalenze derivanti dalla realizzazione delle operazioni straordinarie di rafforzamento patrimoniale in corso. Banca Carige si conferma quindi come banca del territorio, orientata all’intermediazione tradizionale ma con un uso intenso degli strumenti e delle tecnologie più innovative, e mantiene, pur in un contesto economico generale difficile, il proprio ruolo di player per la ripresa e lo sviluppo dell’economia reale”.

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