Il consiglio di amministrazione di Banca Carige ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016.
I risultati, si legge in una nota, confermano la solidità dei fondamentali del gruppo che ha operato in un contesto di mercato che, specie nei primi mesi, ha evidenziato tensioni sul fronte della raccolta, gradualmente rientrate a fine trimestre invertendo il trend ad aprile e maggio; al progressivo rientro alla normalità del fenomeno hanno contribuito anche una serie di misure straordinarie introdotte dalle Autorità quali la garanzia statale sulle tranche senior delle cartolarizzazioni di sofferenze (Gacs) e l’iniziativa privata che ha portato alla creazione del fondo Atlante, prevalentemente finalizzato a supportare gli aumenti di capitale delle banche popolari in quotazione”: lo ha affermato l’istituto di credito tramite una nota.
I risultati di conto economico del Gruppo Carige
Il conto economico dei primi 3 mesi 2016 chiude con un risultato netto negativo per 41,0 milioni (-45,5 milioni il risultato del primo trimestre 2015). Nel dettaglio, il margine di interesse (83,9 milioni), in un contesto di tassi di sistema ai minimi storici, mostra una flessione annua del 5,1% causata da un effetto tasso negativo sugli impieghi a clientela solo parzialmente compensato dal calo dei volumi di raccolta e da un effetto tasso positivo dovuto a meno onerose forme di raccolta a breve. Le commissioni nette (60,5 milioni) sono sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, mentre risultano in calo di 6,9 milioni rispetto all’ultimo trimestre 2015 a causa soprattutto di minori commissioni da servizi di incasso e pagamento, recupero spese conto e risparmio gestito.
Crediti
La componente finanza contribuisce con un utile di 14,9 milioni (5,1 milioni nel primo trimestre 2015) in larga parte riconducibile alla negoziazione titoli. Il margine di intermediazione è, pertanto, superiore rispetto al precedente esercizio del 2,7%. Le rettifiche su crediti per cassa a clientela sono pari a 92,4 milioni (78,5 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente) per effetto di svalutazioni su alcune posizioni rilevanti. Il costo del rischio di credito annualizzato è pari a 178 bps e si confronta con 139 bps relativo al primo trimestre 2015 e 164 bps dell’ultimo trimestre del 2015 (134 bps il consuntivo annuo 2015). I costi operativi (138,6 milioni), pur scontando la contabilizzazione dei contributi annuali al Fondo Nazionale di Risoluzione per 9,2 milioni, diminuiscono dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente; al netto di tale voce, essi calano dell’8,1% in conseguenza dell’avvio del programma di riduzione delle spese amministrative e della riduzione strutturale delle spese del personale. Le spese del personale si attestano a 82,1 milioni in calo del 5,2% rispetto al primo trimestre 2015 e le altre spese amministrative, pari a 69,0 milioni, includono il sovra citato contributo al Fondo Nazionale di Risoluzione al netto del quale diminuiscono del 9,3%. Il cost income normalizzato per tale componente è pari all’81,2%, e si confronta con il 90,7% relativo al primo trimestre 2015.
Piano industriale
In relazione alle richieste di Bce di predisporre un nuovo Funding Plan entro il 31 marzo 2016 nonché un nuovo Piano Industriale e un Piano a medio termine sulle opzioni strategiche del Gruppo entro il 31 maggio 2016, contenute nella draft decision del 19 febbraio u.s. e confermate con lettera del 31 marzo 2016 (cosidetta “final decision”), si comunica che avverso tale final decision la Banca ha presentato ricorso amministrativo presso la Commissione Amministrativa del Riesame in data 11 aprile 2016. In data 27 aprile 2016 la Commissione Amministrativa del Riesame ha proposto che, considerato il rinnovamento di due terzi del Consiglio di Amministrazione della Banca, inclusi il presidente e l’amministratore delegato, verificatosi dopo l’adozione della final decision contestata, il Consiglio di Vigilanza della Bce riveda i termini finali per la presentazione del Piano industriale e del Piano a medio termine. In data 4 maggio 2016, la Bce ha fatto pervenire alla Banca una nuova draft decision che modifica parzialmente le decisioni contenute nella final decision consegnata il 31 marzo 2016. In particolare, tale nuova decisione specifica che la Banca sarà tenuta a presentare a Bce: entro il 31 maggio 2016, le linee guida dei suddetti Piano Industriale e Piano a medio termine, oltre ad un aggiornamento del Funding Plan presentato il 31 marzo 2016; entro il 30 giugno 2016, il Piano industriale e il Piano a medio termine dettagliati, a valere sulle linee guida presentate il 31 maggio 2016.