Nel primo semestre dell’anno in corso i finanziamenti bancari erogati alla clientela residente in Campania hanno lievemente accelerato (all’1,3 per cento nei dodici mesi terminanti a giugno, da 0,7 a dicembre). In base a dati ancora provvisori, la crescita è proseguita con ritmi simili nei successivi mesi estivi. L’accelerazione dei prestiti bancari è ascrivibile principalmente ai finanziamenti concessi alle famiglie consumatrici (2,1 per cento) mentre quelli alle imprese hanno continuato a espandersi con la medesima intensità registrata nel 2015 (1,3). La dinamica è risultata tuttavia differenziata tra classi dimensionali d’impresa: il credito alle aziende piccole (meno di 20 addetti) ha accelerato (all’1,2 per cento), portando la crescita su livelli sostanzialmente non dissimili da quelli delle aziende più grandi (1,4), per le quali si è invece registrato un lieve rallentamento. All’andamento dei prestiti ha contribuito, secondo le informazioni tratte dalla Regional Bank Lending Survey (RBLS), una lieve espansione della domanda, accompagnata da condizioni di offerta che continuano a essere particolarmente accomodanti. È quanto emerge dall’analisi periodica della Banca d’Italia sulle economie delle regioni italiane.
Il credito alle imprese
Tenendo conto non solo dei prestiti bancari, ma anche di quelli delle società finanziarie, nei dodici mesi terminanti a giugno il credito alle imprese è cresciuto dello 0,6 per cento. L’espansione dei finanziamenti alle imprese manifatturiere e dei servizi ha più che compensato l’ulteriore flessione del credito nelle costruzioni. Dopo una lunga fase di contrazione, i prestiti erogati nella forma di anticipi o di altri finanziamenti autoliquidanti hanno ripreso a crescere (0,9 per cento). Nel contempo, continuano a calare in misura ampia le aperture di credito in conto corrente (-9,5 per cento) e si sono ridotti i prestiti a scadenza (-1,0). Secondo le principali banche che operano in regione e che partecipano alla RBLS, l’espansione della domanda di prestiti da parte delle imprese è risultata ancora moderata nella prima metà del 2016 (fig. 6), sia tra le classi dimensionali sia tra i principali settori di attività, con l’esclusione del settore delle costruzioni dove invece ha ristagnato. Le richieste di nuovi prestiti sono state indirizzate principalmente al sostegno del capitale circolante, in minor misura agli investimenti e alla ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. I prestiti alle imprese sono stati sostenuti anche dall’ulteriore, ancorché lieve, allentamento delle politiche di offerta. Nel complesso, si sarebbero ridotti i margini applicati ai finanziamenti e sarebbero aumentate le quantità offerte, tranne che per il settore delle costruzioni dove le condizioni sono rimaste invariate. A giugno 2016 i tassi d’interesse sui prestiti a breve termine alle imprese erano in media pari al 6,35 per cento, in calo di 45 punti base rispetto allo scorso dicembre. Il calo è risultato sostanzialmente omogeneo tra classi dimensionali, sebbene rimanga ampio il differenziale tra il costo del credito applicato alle imprese piccole rispetto a quello delle imprese medio-grandi (circa 3 punti percentuali). Più eterogenea è risultata invece la flessione dei tassi a breve termine tra i settori: la riduzione del costo del credito è stata più contenuta per le imprese di costruzioni, in ragione della loro più elevata rischiosità, rispetto alle aziende manifatturiere e dei servizi. Anche il costo del credito sui prestiti a medio-lungo termine si è ridotto, di poco meno di mezzo punto percentuale. Per il secondo semestre dell’anno le banche partecipanti alla RBLS prefigurano una moderata espansione della domanda a fronte di condizioni di accesso al credito sostanzialmente invariate.
Il credito alle famiglie
Considerando i finanziamenti concessi sia da banche sia da società finanziarie, i prestiti alle famiglie consumatrici sono aumentati dell’1,1 per cento nei dodici mesi terminanti a giugno 2016, in accelerazione rispetto allo scorso dicembre. Alla più intensa crescita dei finanziamenti hanno contribuito sia i prestiti per acquisto di abitazioni sia il credito al consumo. Quest’ultimo, a fronte di una espansione sostenuta per la componente bancaria (5,9 per cento), ha continuato a contrarsi per i finanziamenti concessi dalle società finanziarie (-2,1). Le erogazioni di prestiti per acquisto di abitazioni sono aumentate di circa il 50 per cento rispetto al primo semestre del 2015, in linea con il favorevole andamento delle transazioni immobiliari. Tale andamento riflette in parte la crescita del le operazioni di surroga e di sostituzione che hanno rappresentato circa un quarto del totale. Al netto di tali operazioni, le erogazioni di prestiti finalizzati all’acquisto di abitazioni sono cresciute del 43 per cento. Secondo informazioni tratte dalla RBLS, vi avrebbero contribuito sia un aumento della domanda sia la stabilizzazione delle condizioni di offerta nel loro complesso. L’espansione dei prestiti alle famiglie si è accompagnata a un’ulteriore flessione del costo del credito: il tasso annuo effettivo globale (TAEG) sui nuovi finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni si è ridotto nel semestre di 30 punti base, al 2,61 per cento. Il differenziale tra tasso fisso e tasso variabile ha continuato a restringersi (43 punti base, 60 a fine 2015), contribuendo all’ulteriore aumento del peso della componente a tasso fisso, salita al 71 per cento del totale delle nuove erogazioni.