Banca d’Italia: nel 2011 contrazione delle richieste di mutuo nel Lazio

Nella seconda metà dell’anno, spiegano gli sesperti di palazzo Koch, in connessione con le fasi di maggior difficoltà della raccolta bancaria, il tasso annuo effettivo globale medio sui nuovi mutui è aumentato. Nel 2011 ha continuato ad ampliarsi la dimensione media dei nuovi affidamenti. Rimane bassa la quota di famiglie laziali con un’incidenza della rata di mutuo sul reddito superiore al 30 per cento, soglia convenzionale associata alla vulnerabilità finanziaria. La debolezza dei livelli dell’attività economica – sottolinea il rapporto – si è riflessa in un deterioramento della qualità del credito, con una crescita del flusso di sofferenze sui prestiti alle imprese, in particolare nel settore dell’edilizia. Rimane stabile il grado di rischiosità delle famiglie.

Nella fase finale del 2011 i depositi bancari delle famiglie si sono ridotti, in particolare nella componente dei conti correnti; sono invece cresciuti i depositi a durata prestabilita, soprattutto nei primi mesi dell’anno in corso.

È inoltre proseguita la riduzione delle giacenze liquide delle imprese. Dal 2009 la ricchezza finanziaria delle famiglie laziali ha ristagnato; si e’ ampliato il peso delle attività finanziarie meno rischiose, che in regione rappresentano oltre un terzo del totale, un’incidenza più elevata rispetto alla media nazionale.