Nel quarto trimestre del 2016 le politiche di offerta del credito alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono rimaste invariate rispetto al trimestre precedente. È proseguita, seppure con minore intensità, la riduzione dei margini applicati alla media dei prestiti a imprese e famiglie. La domanda di credito da parte delle aziende è rimasta sostanzialmente invariata. Si è rafforzata ulteriormente la richiesta di prestiti delle famiglie per l’acquisto di abitazioni e per finalità di consumo, sospinta dal livello contenuto dei tassi di interesse e dal miglioramento delle prospettive del mercato immobiliare. Sono alcune delle principali evidenze che emergono dall’ultimo Bollettino Economico della Banca d’Italia.
Sulla base delle valutazioni prospettiche delle banche, l’analisi mostra che nel trimestre in corso i criteri di offerta di finanziamento alle imprese rimarrebbero invariati, mentre quelli alle famiglie registrerebbero un lieve allentamento. Nell’indagine erano presenti quesiti specifici relativi all’impatto delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO2) sulle condizioni creditizie. Le banche hanno segnalato di avere fatto ricorso a tali operazioni principalmente per avvalersi delle condizioni di finanziamento molto favorevoli. La liquidità complessivamente ottenuta è stata utilizzata, e lo sarà anche in prospettiva, per sostituire altre operazioni di rifinanziamento in essere presso l’Eurosistema, per erogare prestiti a imprese e a famiglie e, in misura minore, per sostituire altro debito in scadenza. Le operazioni hanno avuto un impatto positivo sia sulle politiche di offerta sia sui termini e sulle condizioni dei finanziamenti praticati alla clientela. I risultati dei sondaggi condotti in dicembre presso le imprese relativi all’ultimo trimestre del 2016 segnalano condizioni di accesso al credito sostanzialmente invariate, seppure ancora differenziate tra categorie di aziende e settori di attività economica. Sulla base dell’indagine sul clima di fiducia delle imprese condotta dall’Istat e dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita realizzata dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore, le condizioni di offerta applicate alle imprese manifatturiere di medio-grande dimensione e a quelle dei servizi avrebbero continuato a essere accomodanti, mentre sarebbero risultate ancora restrittive per le aziende di minore dimensione e per quelle operanti nel settore delle costruzioni.
Il costo medio dei nuovi prestiti continua a diminuire
Il costo del credito si colloca su livelli minimi nel confronto storico. In novembre il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese si è ulteriormente ridotto di 10 punti base rispetto ad agosto (all’1,6 per cento). Il costo dei nuovi mutui è sceso di 15 punti base per le erogazioni a tasso fisso (al 2,2 per cento), di 10 per quelle a tasso variabile (all’1,7 per cento). Il differenziale con l’area dell’euro è rimasto pressoché nullo per i prestiti alle imprese e si è confermato su valori molto contenuti per quelli alle famiglie (a 25 punti base).
Prosegue il miglioramento della qualità del credito
Il miglioramento delle prospettive dell’economia si riflette favorevolmente, anche se in maniera graduale, sulla qualità del credito delle banche italiane. Nel terzo trimestre del 2016 il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, è sceso di tre decimi di punto (al 2,6 per cento). L’indicatore è diminuito di quattro decimi per i prestiti alle imprese (al 4,1 per cento) e di due per quelli alle famiglie (all’1,7 per cento).