In settembre le attese a sei mesi sulla dinamica dei prezzi al consumo si sono stabilizzate all’1,5 per cento. Anche le aspettative a uno e due anni sono rimaste invariate rispetto alla precedente rilevazione di giugno, all’1,6 e 1,7 per cento rispettivamente. Le imprese segnalano un modesto incremento dei propri prezzi di vendita negli ultimi dodici mesi (0,2 per cento); per i prossimi dodici mesi ne prevedono un aumento più marcato (0,8 per cento). L’intensità delle pressioni provenienti dai costi delle materie prime è giudicata in lieve crescita rispetto all’inchiesta precedente, mentre si sarebbe ridotta la spinta alla moderazione dei prezzi per fronteggiare la debolezza della domanda. Lo rivelano i dati pubblicati dalla Banca d’Italia nell’”Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita settembre 2013”.
Valutazioni sulla situazione economica generale
Nel terzo trimestre del 2013 si è decisamente attenuato il pessimismo delle imprese sull’evoluzione della situazione economica generale, proseguendo la tendenza già rilevata nella segnalazione precedente. Il saldo negativo fra valutazioni di miglioramento e di peggioramento dello scenario corrente si è ulteriormente ridotto, a -17,4 punti percentuali contro -49,9 nella rilevazione di giugno (tav. 4). L’andamento più favorevole dei giudizi è risultato di analoga entità nei comparti dell’industria e dei servizi. La probabilità media attribuita al miglioramento della situazione economica nei prossimi tre mesi è lievemente aumentata (al 12,7 per cento, dal 9,9 della precedente rilevazione), e in misura più intensa per le imprese di maggiori dimensioni (20,5 per cento).
Evoluzione della domanda
La quota di operatori che valuta negativamente l’andamento della domanda dei propri prodotti nel terzo trimestre ha continuato a ridursi: il saldo fra giudizi positivi e negativi è sceso a -9,4 punti percentuali (-22 punti nell’indagine di giugno), il più basso nell’ultimo biennio; il miglioramento è stato più pronunciato tra le imprese esportatrici. Il saldo fra i giudizi di miglioramento e peggioramento circa le prospettive della domanda a breve termine è tornato positivo, pari a 2 punti percentuali (era -6,9 nell’inchiesta precedente).
I giudizi sull’andamento congiunturale della domanda estera dei propri prodotti nel terzo trimestre di quest’anno sono migliorati: il saldo tra giudizi positivi e negativi è risultato pari a 17,5 punti percentuali (da 7,5 nella rilevazione di giugno; tav. 8). Anche le prospettive sul trimestre in corso permangono favorevoli, in misura sostanzialmente invariata nel confronto con l’inchiesta precedente (21,9 punti percentuali).
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