Ciascun azionista, spiega una nota, avrà il diritto di sottoscrivere pro-quota un pacchetto inscindibile composto da azioni e da obbligazioni convertibili subordinate nel rapporto che sarà stabilito una volta definite le caratteristiche puntuali dell’offerta, ferma restando la possibilità per ciascun socio di esercitare anche solo parzialmente i diritti di opzione.
La clausola di soft mandatory, oltre alla consueta attribuzione all’obbligazionista della facoltà di conversione delle obbligazioni in azioni, consente all’emittente – nei modi e nei tempi definiti dal regolamento del prestito – di effettuare il rimborso anche mediante la consegna di azioni, ovvero in forma mista – cassa e azioni – in modo da garantire il rimborso del capitale a scadenza.
La clausola cosiddetta “rimborso anticipato” prevede la facoltà della banca di riscattare il prestito convertibile (per cassa, in azioni o in forma mista) a partire dal 18esimo mese con l’attribuzione di un premio agli obbligazionisti.
Tale operazione di aumento di capitale permetterà a Banca Marche di aumentare il proprio livello di Total Capital Ratio di circa 110 basis point e il Core Tier 1 Ratio di circa 80 basis point, generando le condizioni per un importante consolidamento della componente di qualità primaria del suo patrimonio.
Il consiglio di amministrazione convocherà l’assemblea straordinaria e avvierà le ulteriori attività volte a dare esecuzione al progetto all’atto dell’ottenimento dei positivi provvedimenti di accertamento e delle previste autorizzazioni delle autorità di vigilanza competenti.
La banca ha inoltre reso noto che a conclusione dell’iter che ha determinato l’approvazione del nuovo piano industriale 2013-2016 e del progetto di rafforzamento patrimoniale, il presidente del cda Lauro Costa e il vicepresidente Michele Ambrosini hanno rassegnato le dimissioni con effetto immediato per favorire ulteriormente il rinnovamento della governance dell’istituto.
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