Il consiglio di amministrazione di Banca Sistema ha approvato gli schemi di bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, chiusi con un utile netto pari a 23,3 milioni, rispetto ai 26,2 milioni dello stesso periodo del 2020, che includeva il risultato riveniente dalla vendita del 25% del capitale della controllata ProntoPegno (1,1 milioni, registrato nel secondo trimestre del 2020).
Andamento Commerciale
In un mercato caratterizzato da un progressivo miglioramento del sistema produttivo la business line factoring, con volumi (turnover) pari a 3,611 miliardi di euro (di cui 1,115 nel quarto trimestre) realizzato con circa 450 clienti, ha registrato una crescita del 16% a/a, guidata dalla componente dei crediti commerciali, grazie alla diversificazione avviata negli ultimi anni, mentre la componente dei crediti fiscali, come nei precedenti trimestri del 2021, ha registrato una performance più debole dell’anno precedente.
Gli impieghi factoring al 31 dicembre 2021 (dato gestionale) si attestano a 1,85 miliardi di euro, il 25% dei quali in azione legale (10% se si considera la sola porzione rilevante ai fini del modello di stanziamento degli interessi moratori), in aumento rispetto ai 1.707 milioni al 30 settembre 2021 e rispetto al 31 dicembre 2020 (1.717 milioni). Il factoring pro soluto, pari al 74%, degli impieghi, include i crediti fiscali (pari al 14% degli impieghi).
Con riferimento alla business line cq, il gruppo ha acquistato/erogato crediti per 299 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno (308 milioni), con il canale diretto che rappresenta a fine anno il 29% del totale, con una crescita di oltre il doppio rispetto all’anno precedente. Lo stock dei crediti al 31 dicembre 2021 ammonta a 932 milioni, stabile a/a (934 milioni) e in lieve calo rispetto al 30 settembre 2021 (955 milioni), a seguito dei rimborsi anticipati e di due cessioni di portafogli nel quarto trimestre del 2021 (cessioni di portafogli erano state perfezionate anche nel 2020).
Gli impieghi del credito su pegno si attestano al 31 dicembre 2021 a 90 milioni, in aumento del 16% a/a (78 milioni), in linea con la crescita dei primi 9 mesi del 2021.
Risultati economici al 31 dicembre 2021
Il margine di interesse, pari a 82 milioni, è in aumento del 10% a/a. Gli interessi attivi sono sostanzialmente stabili (98,2 milioni vs 98,1 milioni rispettivamente al 31.12.2021 e al 31.12.2020), il minor contributo del factoring è stato compensato dal maggior contributo del credito su pegno e dei finanziamenti con garanzia dello Stato che Banca Sistema offre alla clientela del factoring (gli impieghi sono pari a 160 milioni al 31 dicembre 2021, 74 milioni al 31 dicembre 2020) la cui erogazione è iniziata lo scorso anno a seguito dell’introduzione da parte del Governo di misure di supporto all’economia. Nell’attuale contesto di mercato, gli interessi attivi del business factoring, pari a circa il 61% del totale, risultano in calo del 6% a/a (seppur in recupero nel quarto trimestre del 2021 rispetto ai precedenti tre trimestri), con gli interessi di mora stabili e gli interessi da crediti fiscali in calo.
Il contributo complessivo a conto economico al 31 dicembre 2021 degli interessi di mora in azione legale è pari a 21,5 milioni (21,6milioni al 31 dicembre 2020). L’ammontare degli interessi di mora oggetto di azione legale, maturati al 31 dicembre 2021 e rilevanti ai fini del modello di stanziamento, risulta pari a 99,1 milioni (168,8 milioni includendo gli interessi di mora maturati nei confronti dei Comuni in dissesto, non stanziati in bilancio), mentre il credito iscritto in bilancio è pari a 51,5 milioni. L’ammontare non transitato a conto economico entrerà, per competenza o per cassa, nei prossimi esercizi sulla base delle attese di collection, che si confermano superiori all’80%.
Il costo totale della raccolta, pari a 0,4%, risulta in calo a/a (0,6% nel 2020), riduzione registrata nella componente Wholesale (di cui va tenuto conto, in misura maggiore dal terzo trimestre 2021, dell’impatto determinato dallo scambio di emissioni TIER II con AT1 classificati come strumenti di capitale).
Le commissioni nette, pari a 15,7 milioni, calano a/a (17,4 milioni al 31 dicembre 2020) per il minor contributo delle commissioni attive del factoring, compensato dal maggior contributo delle commissioni attive del credito su pegno. Il contributo in termini di ricavi totali del factoring, dato dalla somma di interessi attivi, commissioni attive e ricavi da cessione di portafogli, risulta in valore assoluto in calo anno su anno; tale calo emerge anche rapportando i ricavi alla media dei crediti. Per la cessione del quinto il rapporto tra interessi attivi e crediti medi risulta stabile anno su anno se includiamo i ricavi delle cessioni avvenute negli ultimi trimestri sia del 2020 che del 2021.
Al 31 dicembre 2021 gli utili da tesoreria, relativi alla vendita di titoli di Stato italiani, risultano pari a 4,6 milioni, in calo a/a (5,7 milioni nel 2020). Nel 2021 sono state effettuate, come di consuetudine, cessioni di portafogli di crediti factoring, registrando ricavi pari a 1,9 milioni (voce 100.a del Conto Economico), in calo a/a (2,4 milioni nel 2020) e nel quarto trimestre cessioni di portafogli CQ, registrando ricavi pari a 3,7 milioni (voce 100.a del Conto Economico), in aumento a/a (1,4 milioni nel 2020).
Il margine di intermediazione si attesta a 108 milioni, in aumento del 6% a/a.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti ammontano al 31 dicembre 2021 a 10,6 milioni, in calo a/a (11,0 milioni nel 2020). La voce include un adeguamento di valutazione, pari a 2,4 milioni, relativamente ad alcune fatture incluse nel perimetro del dissesto di un ente locale, registrato nel primo trimestre del 2021. Inoltre, nel secondo trimestre del 2021 sono state registrate maggiori rettifiche sulle posizioni in dissesto a seguito dell’allungamento dei tempi attesi di incasso (1,4 milioni). Il costo del rischio relativo ai crediti alla clientela risulta pari a 40bps in calo rispetto ai 42bps del 2020.
Le risorse (fte) del gruppo, pari a 278, in aumento rispetto alle 269 dello stesso periodo del 2020. Le spese del personale riflettono l’evoluzione dell’organico, che per l’intero 2021 ha risentito del consolidamento delle 58 risorse del ramo acquisito nel terzo trimestre del 2020 e l’adeguamento retributivo. La voce altre spese amministrative è aumentata a/a prevalentemente per il maggior costo di servicing/collection/azione legale, per i costi relativi all’immobile acquisito nel 2021 e per le maggiori spese in iniziative collegate allo sviluppo del business. L’aggregato totale dei costi operativi aumenta a/a del 14%, prevalentemente per la dinamica delle due voci precedentemente descritte.
L’utile prima delle imposte al 31 dicembre 2021 è pari a 34,5 milioni.