Banca Sistema ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 17,8 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto ai 14,8 milioni dello stesso periodo del 2021.
Andamento Commerciale
La business line del factoring ha sovraperformato rispetto ad un mercato che già di suo ha registrato una solida crescita, con volumi (turnover) pari a 3.152 milioni, pari ad una crescita del 26% a/a, guidata prevalentemente dalla componente dei crediti fiscali. Gli impieghi factoring al 30 settembre 2022 (dato gestionale) si attestano a 1.851 milioni, in calo rispetto ai 1.971 milioni al 30 giugno 2022 ed in aumento rispetto al 30 settembre 2021 (1.707 milioni).
Il factoring pro soluto, pari al 82%, degli impieghi, include i crediti fiscali (pari al 25% degli impieghi, rispetto al 14% al 31.12.2021).
Con riferimento alla business line cessione del quinto, il gruppo ha acquistato/erogato crediti per 273 milioni (capitale finanziato), in aumento rispetto allo scorso anno (194 milioni), con il canale diretto (QuintoPuoi) che rappresenta la quasi totalità, se escludiamo l’acquisto del portafoglio di crediti dal gruppo Banco Bpm (che ha comportato l’iscrizione a conto economico di interessi maturati precedentemente all’acquisto del portafoglio). Lo stock dei crediti al 30 settembre 2022 ammonta a 958 milioni, stabile a/a (955 milioni) e in aumento rispetto al 31 dicembre 2021 (932 milioni).
Gli impieghi del credito su pegno si attestano al 30 settembre 2022 a 103,6 milioni, in aumento del 19% a/a.
Risultati economici al 30 settembre 2022
L’utile prima delle imposte al 30 settembre 2022 è pari a 26,9 milioni in aumento a/a del 24%.
Il margine di interesse, pari a 65,4 milioni, è in aumento del 15% a/a. Gli interessi attivi, seppur minori nel terzo trimestre del 2022 rispetto al precedente trimestre, aumentano a/a del 7% (74,9 milioni vs 69,8 milioni rispettivamente al 30.09.2022 e al 30.09.2021). Il minor contributo a/a del factoring è stato più che compensato da altre componenti, tra cui il maggior contributo del credito su pegno e dei finanziamenti con garanzia dello Stato alle PMI. Nell’attuale contesto di mercato, gli interessi attivi del business factoring, pari a circa il 55% del totale (60% al 30.09.2021), risultano in calo del 2% a/a, sostanzialmente a seguito dei minor interessi di mora da azione legale.
Il contributo complessivo a conto economico al 30 settembre 2022 degli interessi di mora in azione legale è pari a 11,3 milioni (16,3 milioni al 30 settembre 2021). L’ammontare degli interessi di mora oggetto di azione legale maturati al 30 settembre 2022 e rilevanti ai fini del modello di stanziamento, risulta pari a 104,7 milioni (186,2 milioni includendo gli interessi di mora maturati nei confronti dei Comuni in dissesto, non stanziati in bilancio), mentre il credito iscritto in bilancio è pari a 56,3 milioni. L’ammontare non transitato a conto economico entrerà, per competenza o per cassa, nei prossimi esercizi sulla base delle attese di collection, che si confermano superiori all’80%.
Il costo totale della raccolta, pari a 0,2%, è minore del costo dell’intero 2021 (0,4%), a seguito dell’ottimizzazione del mix e ai tassi negativi di alcune componenti della raccolta.
Gli interessi passivi diminuiscono del 26% a/a, seppur in aumento nel terzo trimestre del 2022 rispetto ai due precedenti trimestri a causa del maggior costo della componente wholesale della raccolta, che ha risentito dell’aumento dei tassi di riferimento, fenomeno ancora in corso in questa parte finale d’anno.
Le commissioni nette, pari a 12,3 milioni, sono in crescita a/a (11,9 milioni al 30 settembre 2021) grazie al maggior contributo delle commissioni attive del credito su pegno. Il miglioramento delle commissioni nette del terzo trimestre del 2022 rispetto al precedente trimestre è guidato da minor commissioni passive del business cessione del quinto, relative alla remunerazione variabile degli agenti, contabilizzata a partire dal terzo trimestre del 2022 non più per cassa, ma per competenza.
Il contributo in termini di ricavi totali del factoring, dato dalla somma di interessi attivi, commissioni attive e ricavi da cessione di portafogli (51,8 milioni al 30.09.2022), risulta in valore assoluto in lieve calo anno su anno (52,7 milioni al 30.09.2021), essendo diminuita la componente di interessi di mora. Rapportando il totale ricavi del factoring alla media dei crediti si registra un lieve aumento a livello trimestrale, che continuerà in questo scenario di tassi previsti in ulteriore aumento.
Per la cessione del quinto il rapporto tra interessi attivi e crediti medi risulta stabile anno su anno, mentre è in aumento per il credito su pegno.
I risultati di tesoreria al 30 settembre 2022 rispetto all’anno precedente (4,2 milioni), come già emerso nel primo semestre, hanno inciso sul margine di intermediazione. Nei primi tre trimestri del 2022 sono state effettuate, come di consuetudine, cessioni di portafogli di crediti factoring, registrando ricavi pari a 1,7 milioni e una cessione di crediti cessione del quinto (nel secondo trimestre del 2022), registrando ricavi pari a 1,5 milioni, in aumento a/a, per un timing diverso sulla scelta di finalizzazione delle operazioni.
Il margine di intermediazione si attesta a 80,9 milioni, in aumento del 8% a/a, sostanzialmente grazie all’aumento del margine di interesse e risulta in calo nel terzo trimestre del 2022 rispetto al precedente trimestre.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti ammontano al 30 settembre 2022 a 6,3 milioni, in forte calo a/a (8,8 milioni). Il costo del rischio relativo ai crediti alla clientela risulta pari a 28bps (36bps nella prima metà del 2022).