Banca d’Italia: banche, criteri offerta stabili per i mutui, più rigidi per il credito al consumo nel I trimestre 2024

Nel primo trimestre del 2024 i criteri di offerta sui mutui per l’acquisto di abitazioni sono rimasti invariati: il leggero aumento nella percezione del rischio è stato compensato dalla maggior pressione concorrenziale da altre banche. Quest’ultimo fattore ha contribuito a rendere più favorevoli i termini e le condizioni. A rilevarlo è la sezione relativa alle banche italiane dell’Indagine sul credito bancario nell’area dell’euro, diffusa oggi dalla Banca d’Italia

L’indagine ha preso il via nel gennaio del 2003 e viene effettuata dalle banche centrali nazionali dei Paesi che hanno adottato la moneta unica in collaborazione con la Banca centrale europea e per l’Italia conta la partecipazione delle capogruppo di 13 gruppi creditizi. Viene condotta attraverso un questionario suddiviso in due sezioni: prestiti concessi imprese e credito concesso alle famiglie.

Secondo quanto rilevato, in Italia nel primo trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono rimasti stabili. “I termini e le condizioni generali su tali finanziamenti sono stati lievemente irrigiditi, principalmente attraverso un aumento dei tassi di interesse praticati sui prestiti; i margini sono stati ampliati sui finanziamenti concessi alla clientela percepita come più rischiosa”, si legge nella nota di commento ai risultati.

Le politiche di offerta relative al credito al consumo sono state nel complesso irrigidite.

Previsioni di allentamento dell’offerta per i prestiti alle società non finanziarie

Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un lieve allentamento dei criteri di offerta sui prestiti alle società non finanziarie, mentre quelli alle famiglie rimarrebbero invariati.

Diminuita la domanda di mutui per le famiglie e prestiti per le imprese

È proseguito il calo della domanda di credito da parte delle imprese, in atto da cinque trimestri consecutivi, che continua a riflettere il maggior ricorso all’autofinanziamento, il minore fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e l’elevato livello dei tassi di interesse. La richiesta di finanziamenti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è ridotta in misura marcata, mentre è cresciuta quella per finalità di consumo. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti delle imprese e delle famiglie per finalità di consumo resterebbe invariata, mentre aumenterebbe lievemente quella per l’acquisto di abitazioni.

Accesso delle banche al finanziamento

Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono migliorate con riferimento principalmente ai titoli di debito e, in misura inferiore, ai depositi a lungo termine. Nel trimestre in corso gli intermediari si attendono un ulteriore miglioramento.

Nei sei mesi terminanti in marzo le variazioni del portafoglio di attività di politica monetaria dell’Eurosistema hanno esercitato un lieve impatto negativo sulle attività totali delle banche, sulle condizioni di finanziamento e sulla posizione di liquidità; non hanno avuto un impatto rilevante sui criteri di offerta e su termini e condizioni generali, mentre hanno esercitato un impatto leggermente negativo sui volumi erogati.

Le operazioni di rifinanziamento TLTRO III, attualmente nella fase di rimborso, hanno contribuito al peggioramento delle condizioni di finanziamento delle banche. Tale effetto si protrarrebbe nel corso dei prossimi sei mesi.

Le operazioni non hanno tuttavia contribuito alla variazione dei criteri di offerta dei prestiti, dei termini e delle condizioni di finanziamento e dei volumi erogati. Le decisioni relative ai tassi di interesse di riferimento della BCE hanno avuto un impatto positivo sulla redditività complessiva degli intermediari ascrivibile al rialzo degli interessi attivi netti. Nei prossimi sei mesi l’impatto diventerebbe negativo.