Banca d’Italia, Ida Mercanti al convegno Oam: “Bilancio e prospettive per il mercato degli intermediari del credito”

Banca d'Italia, logoL’Organismo agenti e mediatori (Oam) fu creato nel 2011 con il duplice obiettivo di “assicurare maggiore affidabilità, correttezza e professionalità degli operatori che erogano credito e dei loro canali distributivi e razionalizzare il sistema dei controlli per renderlo più efficace e mirato”. Le due finalità erano state inserite nella relazione annuale della Banca d’Italia del 2010 e l’istituzione dell’Organismo ha comportato una netta trasformazione dell’assetto dei poteri di supervisione di Palazzo Koch. A riassumere i cambiamenti intercorsi e a indicare le questioni ancora aperte è stata Ida Mercanti, vice capo dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia in occasione del convegno per il decennale dell’Oam tenutosi lo scorso 7 giugno a Roma.

Il controllo di secondo livello della Banca d’Italia

L’Organismo ha una duplice natura: quella di authority di settore e quella di ente vigilato. Nello svolgimento della propria attività istituzionale l’Organismo non risponde unicamente delle responsabilità e delle forme di accountability tipiche della Pubblica Amministrazione (in quanto investito di una funzione pubblica), ma è sottoposto alla vigilanza, di secondo livello, della Banca d’Italia, “secondo modalità improntate a criteri di proporzionalità ed economicità” e “con la finalità di verificare l’adeguatezza delle procedure interne adottate dall’Organismo per lo svolgimento dei compiti a questo affidati”.

I compiti assegnati all’Oam

All’Organismo sono stati assegnati, oltre che i compiti di tenuta degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, anche quelli di controllo sui soggetti iscritti e sulla loro operatività. “Ne è conseguita una radicale razionalizzazione e un consolidamento dell’industria degli intermediari del credito”, ha dichiarato Mercanti.

L’Organismo ha visto crescere l’ambito delle sue competenze con l’istituzione del registro dei cambiavalute, con una sezione di recente creazione dedicata ai prestatori di servizi relativi all’utilizzo della valuta virtuale e di servizi di portafoglio digitale (vasp); del registro degli operatori compro oro; del registro dei soggetti convenzionati ed agenti di prestatori di servizi di pagamento e istituti emittenti moneta elettronica. “Oltre ad ampliare i compiti attribuiti all’Oam, ciò non sempre ha facilitato la creazione di un quadro unitario dell’assetto della supervisione di secondo livello sull’attività dell’Oam, in quanto la legge affida in modo esplicito compiti di vigilanza alla Banca d’Italia solo sulla tenuta dei nuovi registri degli agenti e mediatori, li esclude per affidarli al Mef sui cambiavalute (e si deve concludere per attrazione anche sui vasp), tace circa gli altri elenchi. Appare di tutta evidenza l’esigenza di un chiarimento sulle competenze ripartite tra Mef e Banca d’Italia, posto che il monitoraggio sull’operato dell’Oam non può che essere unitario così come la sua valutazione complessiva”, ha spiegato.

Ampliare la partecipazione a tutte le categorie rappresentate

Mercanti ha sottolineato come l’ampliamento del novero dei soggetti iscritti agli elenchi dell’Oam richieda di continuare ad operare per migliorare l’azione di governo e consentire a tutte le categorie di partecipare concretamente e fattivamente alla vita sociale, pur nella considerazione delle funzioni assegnate dalla legge all’Organismo nei confronti delle diverse categorie professionali.

La Banca d’Italia si attende che sempre più venga riservata specifica attenzione ai meccanismi di scelta dei componenti degli organi statutari, attraverso una adeguata diversificazione della loro composizione in termini di competenze, genere ed età – ha affermato la vice capo dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria -. Sulla concreta realizzazione di tale principio la Banca d’Italia è intervenuta nei confronti degli intermediari vigilati, ormai da diversi anni; nelle Disposizioni di vigilanza per le banche è richiesta una composizione degli organi di governance adeguatamente diversificata, in termini di età, competenze, genere e provenienza geografica. Sul finire del 2021, al fine di irrobustire ulteriormente i meccanismi decisionali degli intermediari bancari è stata anche introdotta la quota di genere (pari al 33% dei membri) negli organi di amministrazione e controllo delle banche. La Banca d’Italia, anche alla luce della letteratura economica internazionale che individua una stretta correlazione tra presenza femminile nei board e impatti positivi in termini di performance, dialettica interna e più efficace monitoraggio sugli organi esecutivi, ravvisa nel gender balance un ulteriore presidio volto ad assicurare la diversity nella composizione degli organi”.

La tutela degli utenti, obiettivo da perseguire con più efficacia

Mercanti si è poi soffermata sulla crescita della rilevanza dell’Organismo nel sistema delle autorità di controllo e delle connesse responsabilità, “direttamente legata all’efficacia dell’attività istituzionale, divenuta più complessa per effetto dell’incremento degli iscritti”. L’Organismo “ha via via rafforzato le modalità di svolgimento dei controlli, peraltro inevitabilmente condizionate, nell’ultimo biennio, dalla pandemia; ora deve proseguire nel percorso intrapreso, perseguendo una sempre maggiore efficienza ed efficacia dell’azione, facendo ricorso con energia e tempestività a tutti i poteri autoritativi attribuiti dall’ordinamento”.

Secondo la Banca d’Italia i metodi di analisi dovranno essere ulteriormente affinati per tener conto dei cambiamenti del mercato e dell’innovazione tecnologica in ambito finanziario, che stanno determinando veloci mutamenti dei modelli di business di tutti gli intermediari, inclusi quelli del credito. Importante sarà anche la funzione di presidio delle riserve di attività in un’area “di confine” dei servizi finanziari, esercitata attraverso l’osservatorio sull’abusivismo e i chiarimenti sulle forme più innovative di avvicinamento della clientela, come nel caso delle piattaforme web. Si tratta di un presidio fondamentale per la tutela dell’utenza, che deve essere servita solo da professionisti preparati e sorvegliati

La collaborazione proficua con le autorità di settore

La vice capo dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria di Palazzo Koch ha infine ricordato come le maggiori responsabilità richiedano che l’Oam mantenga e accresca il suo ruolo all’interno del sistema delle autorità istituzionali. “In questo contesto assume rilievo assicurare un costante scambio informativo – oltre che con la Banca d’Italia – con le altre autorità di settore (Ivass, Agcm e Ocf), incluse quelle europee (l’Oam ha consolidato i rapporti con le autorità europee per le violazioni di agenti di Ip/Imel e per l’attività transfrontaliera degli intermediari del credito ipotecario) – ha concluso -. Soprattutto ai fini del contrasto all’abusivismo e delle tematiche antiriciclaggio, assumono particolare rilievo i rapporti con la Guardia di Finanza; mi piace sottolineare, in proposito, l’aumento delle iniziative di collaborazione, incluse quelle, prospettateci, che incrementeranno gli scambi di informazioni anche sui nuovi soggetti iscritti. La Banca d’Italia si attende, e rimane pronta a collaborare nell’ambito delle proprie competenze, che l’Organismo risponda attivamente a tutte queste sfide, in funzione dell’evoluzione del contesto di mercato e contribuendo, in questo modo, a garantire un assetto del settore del credito sempre più affidabile, corretto e professionale”.