Banca d’Italia: +16,4% imprese con rating di legalità nel 2022. I vantaggi nell’ottenimento dei prestiti

Banca d'Italia, logoIl 70,2% delle imprese con rating di legalità ha ottenuto migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione di un finanziamento e una riduzione dei tempi di istruttoria. A rilevarlo è la Banca d’Italia, che ha diffuso oggi i risultati della rilevazione volta a indagare gli effetti del possesso del rating di legalità sulle condizioni praticate alle imprese in sede di concessione o di rinegoziazione di un finanziamento nel 2022.

Il rating di legalità è uno strumento introdotto nel 2012 dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), in accordo con i ministeri degli Interni e della Giustizia, che riconosce premialità alle aziende che operano secondo i principi della legalità, della trasparenza e della responsabilità sociale.

Nel 2022 cresciuto del 16,4% il numero delle imprese con rating di legalità finanziate dal sistema bancario

Secondo i dati diffusi oggi dalla Banca d’Italia, nel 2022 le imprese titolari di rating di legalità finanziate presso il sistema bancario sono state 15.305, il 16,4% in più rispetto all’anno precedente. La percentuale delle imprese finanziate che hanno avuto benefici grazie al possesso del rating di legalità è stata pari al 70,2%, un dato invariato rispetto al 2021.

I benefici riconosciuti alle imprese si sono concretizzati principalmente nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento e nella riduzione dei tempi di istruttoria. In sede di prima istanza di finanziamento, i tempi di istruttoria si sono ridotti in quasi 6 casi su 10. Il miglioramento delle condizioni economiche si è verificato soprattutto in occasione della rinegoziazione del prestito (8 casi su 10).

Nessun beneficio per il 29,8% delle imprese con rating

Le imprese che non hanno conseguito benefici dal possesso del rating di legalità sono state 4.568, pari al 29,8% del totale delle imprese finanziate. “Nel 60,4% dei casi (2.761 imprese) l’assenza di benefici è dipesa dalla mancata presentazione dell’istanza per l’ottenimento del beneficio da parte dell’impresa nel corso dell’istruttoria; nei casi restanti il rating di legalità non ha apportato informazioni aggiuntive ai fini dell’accertamento del merito creditizio”, precisa la Banca d’Italia.

Nessun finanziamento per 285 imprese

Infine, 285 sono state le imprese titolari di rating di legalità a non essere state finanziate; nella maggioranza dei casi le relative istanze di finanziamento o di revisione delle condizioni non sono state accolte per insufficiente merito creditizio dell’impresa.