Banca d’Italia: mercato immobiliare, secondo gli agenti sempre più clienti hanno difficoltà a ottenere un mutuo

Domanda in discesa, prezzi degli immobili in diminuzione e difficoltà a ottenere un mutuo per l’acquisto di un’abitazione che si collocano su livelli che non si registravano dalla fine del 2014. È quanto emerge dall’ultimo Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – 3° trimestre 2023, pubblicato oggi dalla Banca d’Italia, in collaborazione con Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, e condotta presso 1.451 agenti immobiliari dal 25 settembre al 25 ottobre 2023.

Secondo l’indagine, i tempi di vendita e lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali sono rimasti stazionari su livelli contenuti. La domanda si mantiene debole: i giudizi di riduzione del numero dei potenziali acquirenti prevalgono su quelli di aumento. Secondo gli agenti immobiliari, le difficoltà di ottenere un mutuo per l’acquisto di un’abitazione si collocano su livelli che non si registravano dalla fine del 2014. I canoni di locazione sono indicati in aumento per il III trimestre, ma stabili per quello in corso. Le prospettive sugli andamenti del mercato immobiliare continuano a peggiorare con riferimento sia al proprio mercato sia a quello nazionale.

Diventano più frequenti i giudizi di un calo dei prezzi delle abitazioni

Nel III trimestre del 2023 la quota di operatori che esprimono giudizi di stabilità delle quotazioni immobiliari è rimasta preponderante (a 61,3%, da 63% della rilevazione precedente), ma si è ulteriormente ampliato il saldo negativo fra i giudizi di aumento e di riduzione dei. La quota di agenti che ravvisano un calo delle quotazioni immobiliari è salita al 28,6% dal 25,5%. A livello territoriale i giudizi sono più negativi nel Centro-Sud.

Scende la quota di agenti che hanno concluso almeno una transazione, a fronte di una domanda debole

La percentuale di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione nel III trimestre è scesa all’80,8% dall’84,2% del II trimestre. Secondo la Banca d’Italia è il valore più basso degli ultimi 12 trimestri. Rimane preponderante la quota di coloro che hanno venduto solo abitazioni preesistenti (82%, da 81,7%). Tra quelli che hanno effettuato almeno una transazione, quasi un agente su due ha venduto un numero inferiore di abitazioni rispetto al trimestre precedente.

Il saldo negativo tra i giudizi di crescita e di diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è diventato ancor più negativo (-39,6%, da -37,1% nella precedente indagine). Si attenuano invece i saldi negativi per gli incarichi da evadere (-25,2%, da -26,5%) e i nuovi incarichi a vendere (-32,5% da -32,9%).

Lo sconto medio sui prezzi e i tempi di vendita rimangono su livelli contenuti

Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è rimasto invariato su valori bassi (8,5%); anche i tempi di vendita sono risultati sostanzialmente stabili, sui valori prossimi ai minimi rilevati dall’inizio dell’indagine (5,9 mesi).

Aumentano ancora le difficoltà a ottenere un mutuo. E scende la quota di acquisti finanziati

La quota di operatori che segnalano difficoltà nell’ottenere un mutuo da parte degli acquirenti è salita al 34,4%, il valore più elevato dalla fine del 2014. Tuttavia, le principali cause di cessazione dell’incarico a vendere restano quelle relative al valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore oppure al prezzo richiesto giudicato troppo elevato dai compratori.

La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è scesa al 63,4%, dal 64,1%. La Banca d’Italia sottolinea che si tratta del valore più basso dalla fine del 2014. Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è invece rimasto su valori elevati, al 77,3%.

Agenti continuano ad attendersi un calo dei prezzi di vendita

Il saldo negativo tra aspettative di miglioramento e di peggioramento nel IV trimestre è rimasto stabile per il proprio mercato (-39%) e si è ampliato per quello nazionale (-43,7%, da -42,9%). “Il pessimismo per il mercato nazionale prevale anche su un orizzonte biennale. Le attese di diminuzione dei nuovi incarichi a vendere nel trimestre in corso continuano a prevalere su quelle di aumento, sebbene meno che nella rilevazione precedente (-14,3 punti percentuali, da -29,3; tavola). Si è invece ulteriormente ampliato il saldo negativo fra attese di aumento e diminuzione dei prezzi di vendita (-35,9 punti percentuali, da -31,5). Prosegue la discesa delle attese da parte degli agenti sull’inflazione al consumo in Italia nei prossimi 12 mesi”, si legge nel Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – 3° trimestre 2023.

Canoni di affitto in aumento nel III trimestre

La quota di operatori intervistati dalla Banca d’Italia che hanno dichiarato di aver locato almeno un immobile nel III trimestre è scesa al 79,5%, da 80,1%. Un agente su due segnala un aumento dei canoni di affitto; il saldo di quanti ne riportano un aumento rispetto a quanti ne riportano una riduzione si è portato sul valore più alto dall’inizio del 2013 (46,5 punti percentuali, da 43,5), in misura più accentuata nel Mezzogiorno e nel Nord Est. “La maggioranza degli operatori prefigura per il IV trimestre una stabilità dei canoni, ma il saldo tra aumenti e diminuzioni rimane invariato a 32,4 punti. Il margine medio di sconto rispetto alle richieste iniziali del locatore è sceso al 2,2 per cento, un valore contenuto nel confronto storico. La quota di agenzie che hanno riportato un aumento degli incarichi a locare si conferma inferiore a quella di chi ne ha segnalato una riduzione, sebbene in misura più contenuta rispetto all’indagine precedente (a -36,6 punti percentuali da -39,2)”, conclude l’indagine.