A settembre i tassi di interesse sui mutui hanno rallentato la loro corsa, diminuendo dello 0,9% e collocandosi a 1,74%. A rilevarlo è il report Banche e moneta, diffuso oggi dalla Banca d’Italia, dal quale si evince che da inizio anno i tassi sui prestiti per l’acquisto di un’abitazione sono cresciuti di dello 0,13%. L’analisi diffonde i dati relativi al Taeg (tasso annuo effettivo globale), che include anche le spese accessorie dei finanziamenti.
Secondo i dati della Banca d’Italia, i tassi sui mutui all’inizio dell’anno erano pari all’1,61%. Sono saliti fino a giugno per poi avere un andamento altalenante. Nel dettaglio si sono attestati all’1,64% a febbraio, all’1,72% a marzo, all’1,74% ad aprile, all’1,76% a maggio, all’1,77% a giugno. A luglio sono scesi leggermente all’1,75% per poi arrivare a 1,85% ad agosto e tornare a 1,74% a settembre.
Gli altri tassi
Il report della Banca d’Italia segnala che a settembre sono rimasti essenzialmente stabili i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,03% (8,05% ad agosto). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,15% (1,07% in agosto), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,73%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,8%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,31% per cento (come nel mese precedente).
Erogazioni stabili
Secondo i dati della Banca d’Italia, a settembre i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1,7% sui dodici mesi (1,8% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati del 3,6% sui dodici mesi (3,7% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,7% (1,2% nel mese precedente). I depositi del settore privato sono cresciuti del 7,4% sui dodici mesi (contro l’8,1% di agosto); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 6,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente (-6,1 in agosto).
Sofferenze in diminuzione del 22,5%
Le sofferenze sono diminuite del 22,5% sui dodici mesi (in agosto la riduzione era stata del 19,5%); secondo il report, la variazione può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.