A ottobre i tassi di interesse sui mutui, comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg), sono saliti al 4,72%, un aumento rispetto al 4,65% di settembre; mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo si sono attestati al 10,46%, in diminuzione dal 10,52% di settembre. È quanto emerge dal report Banche e moneta, diffuso oggi dalla Banca d’Italia, che evidenzia come prosegua la stretta sul credito per le imprese.
Taeg di mutui prestiti e credito al consumo
Anno 2023 | Taeg mutui | Taeg credito al consumo | Tassi nuovi prestiti a società non finanziarie |
Gennaio | 3,95% | 9,79% | 3,72% |
Febbraio | 4,12% | 9,88% | 3,55% |
Marzo | 4,36% | 10,12% | 4,30% |
Aprile | 4,52% | 10,29% | 4,52% |
Maggio | 4,58% | 10,43% | 4,81% |
Giugno | 4,65% | 9,03% | 5,04% |
Luglio | 4,58% | 10,48% | 5,09% |
Agosto | 4,67% | 10,63% | 5,01% |
Settembre | 4,65% | 10,52% | 5,35% |
Ottobre | 4,72% | 10,46% | 5,46% |
Fonte: “Banche e moneta”, Banca d’Italia
Mutui, tassi medi da inizio anno e percentuale di mutui a 1 anno sul totale
Secondo i dati della Banca d’Italia il Taeg medio sui mutui a gennaio si attestava al 3,95%. È poi salito 4,12% a febbraio, per arrivare a 4,36% a marzo, al 4,52% ad aprile, a 4,58% a maggio e a 4,65% a giugno, per tornare sui valori di maggio nel mese di luglio. Dopo uno stop a settembre con un 4,65%, a ottobre sono tornati a salire segnando un 4,72%.
L’analisi segnala che a ottobre la quota di mutui con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno a settembre è stata pari al 35%, in aumento rispetto al 20% di settembre (27% ad agosto e luglio, 41%% a giugno, 29% a maggio, 41% ad aprile, 37% a marzo, 46% a febbraio, 59% a gennaio).
Gli altri tassi
Secondo il report di Palazzo Koch, a settembre il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,46%, in diminuzione rispetto al 10,52% di settembre e al 10,63% di agosto. Era al 10,48% a luglio, dopo la flessione registrata a giugno, quando il valore era sceso al 9,03%. I valori medi sono stati pari al 10,43% a maggio, al 10,29% ad aprile, al 10,12% a marzo, al 9,88% a febbraio e al 9,79% a gennaio.
I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie si sono attestati al 5,46. Erano pari al 5,35% a settembre; 5,01% ad agosto; 5,09% a luglio; al 5,04% a giugno; 4,81% a maggio; 4,52% ad aprile; 4,30% a marzo; 3,55% a febbraio e 3,72% a gennaio. In particolare, il Taeg sui prestiti per importi fino a 1 milione di euro è stato pari al 5,95%, in aumento rispetto al 5,77% di settembre e al 5,62% di agosto; mentre quello sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si è collocato al 5,17%, in crescita rispetto al 5,04% di settembre e al 4,50% di agosto.
I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono saliti allo 0,92% (0,86% a settembre; 0,79% ad agosto; 0,76% a luglio e 0,72% a giugno).
Prestiti ai privati: erogazioni -3,2% a ottobre
Restano strette le maglie del credito nei confronti dei privati. A ottobre i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (Sebc), sono diminuiti del 3,2% sui dodici mesi. La flessione è risultata più lieve rispetto al -3,6% di settembre. Il rallentamento delle erogazioni si è protratto epr tutto il 2023 ma solo da aprile hanno mostrato il segno meno. A gennaio si era registrata una crescita pari all’1,6%, passata all’1,1% a febbraio e allo 0,3% a marzo. Ad aprile le erogazioni sono scese, diminuendo dello 0,5%, per poi contrarsi dell’1,1% a maggio. Hanno poi registrato un -1,7% a giugno; -2,3% luglio; -3,4% ad agosto e -3,6% a settembre.
I prestiti alle famiglie sono diminuiti dell’1,1% sui 12 mesi. La flessione risulta più marcata se si prendono in considerazione i dati diffusi dalla Banca d’Italia da inizio anno, con la crescita attestatasi al 3% a gennaio, al 2,5% a febbraio, all’1,9% a marzo, all’1,4% ad aprile e a 0,8% a maggio e ridottasi poi allo 0,2% a giugno. A luglio primo segno meno, con una flessione dello 0,3%, accentuatasi ad agosto con un -0,6% e a settembre con -0,9%.
I prestiti alle società non finanziarie hanno registrato una flessione del 5,5%, in miglioramento rispetto al -6,7% di settembre (0,1% a gennaio, -0,5% a febbraio, -1,1% a marzo, -1,9% ad aprile, -2,9% a maggio; -3,2% a giugno; -4% a luglio; -6,2% ad agosto; -6,7% a settembre).
Andamento erogazioni nel 2023
Anno 2023 | Prestiti ai privati | Prestiti alle famiglie | Prestiti a società non finanziarie |
Gennaio | +1,6% | +3% | 0,1% |
Febbraio | +1,1% | +2,5% | -0,5% |
Marzo | +0,3% | +1,9% | -1,1% |
Aprile | -0,5% | +1,4% | -1,9% |
Maggio | -1,1% | +0,8% | -2,9% |
Giugno | -1,7% | +0,2% | -3,2% |
Luglio | -2,3% | -0,3% | -4% |
Agosto | -3,4% | -0,6% | -6,2% |
Settembre | -3,6% | -0-9% | -6,7% |
Ottobre | -3,2% | -1,1% | -5,5% |
Fonte: “Banche e moneta”, Banca d’Italia
Frenano i depositi privati. Rallenta la raccolta obbligazionaria
A ottobre i depositi del settore privato hanno subito una brusca frenata, con una flessione del 5%, dopo la ripresa di settembre. Si sono tuttavia mantenuti in area negativa per tutto l’anno: -1,8% a gennaio, -2,3% a febbraio, -3,2% a marzo, -3,4% ad aprile, -4,3% a maggio e giugno; 6,5% a luglio; -5,4% ad agosto; -3,5% a settembre.
Rallenta per la prima volta dall’inizio dell’anno la crescita della raccolta obbligazionaria, aumentata del 18% a ottobre. Era cresciuta del 0,7% a gennaio; 3,9% a febbraio; 8,9% a marzo; 9,4% ad aprile; 13,2% a maggio; 16,1% a giugno; 17,5% a luglio; 18,5% ad agosto; 18,4% a settembre.