Entrano in vigore oggi le soglie di usura che i finanziamenti non dovranno superare nel terzo trimestre 2022. I valori, diffusi dalla Banca d’Italia, sono stati calcolati sulla base dei Tassi effettivi globali medi (Tegm) applicati nel primo trimestre 2022 dagli intermediari, rilevati su delega del ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi della Legge n.108/96 (antiusura) in base alle categorie omogenee di operazioni definite annualmente dal Mef stesso.
A fini informativi, la Banca d’Italia ha inoltre reso noti anche i valori medi dei compensi di mediazione percepiti nel primo trimestre 2022 dai mediatori creditizi autorizzati, aggregati in tre categorie di operazioni: finanziamenti alle imprese, finanziamenti alle famiglie e mutui ipotecari. La legge n.108/96 prevede il reato di mediazione usuraria nel caso in cui il compenso richiesto o incassato risulti sproporzionato rispetto all’opera di mediazione prestata, senza tuttavia stabilire una soglia.
Compensi di mediazione percepiti tra gennaio e marzo 2022
Il compenso di mediazione percepito nel I trimestre 2022 dai mediatori creditizi in percentuale rispetto al capitale finanziato (dato medio ponderato per il numero di operazioni concluse tramite mediatori creditizi), è stato pari a:
- 1,15% sui finanziamenti alle imprese (aperture di credito, anticipi e sconti, factoring, leasing, altri finanziamenti alle imprese);
- 5,44% per i finanziamenti alle famiglie (crediti personali, finalizzati, revolving, cessioni del quinto dello stipendio e della pensione e altri finanziamenti alle famiglie);
- 1,66% per i mutui ipotecari.
Soglie di usura in vigore nel terzo trimestre 2022
In particolare, le soglie di usura che verranno applicate tra luglio e settembre 2022 saranno pari al:
- 6,4875% per i mutui ipotecari a tasso fisso (Tegm, 1,99%).
- 6,8375 % per i mutui a tasso variabile (Tegm, 2,27%).
- 17,5% per i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione fino a 15.000 euro (Tegm, 10,8%).
- 12,7% per le cessioni del quinto che superano i 15.000 euro (Tegm, 6,96%).
Di seguito la tabella della Banca d’Italia: