Banche, Abi: ancora in calo i prestiti ai privati. Sofferenze oltre i 120 miliardi

Nel dettaglio, prosegue la contrazione dei prestiti concessi dalle banche italiane, sebbene a dicembre il trend abbia registrato un’attenuazione rispetto ai mesi passati: la flessione degli impieghi si è attestata all’1,3% annuo, dopo l’1,6% di novembre.

La differenza tra prestiti e raccolta resta elevata: in valore assoluto i primi sono risultati pari a 1.923 miliardi di euro a fronte di una raccolta pari a 1.755 miliardi.

Sul fronte dei mutui per l’acquisto di abitazioni, il tasso è leggermente calato a dicembre, arrivando al 3,70% contro il 3,83% del mese precedente. Si tratta del dato più basso dell’intero anno, nell’ambito di un andamento decrescente che ha avuto inizio a febbraio 2012. Il rallentamento degli ultimi mesi è da attribuire a una marcata diminuzione della domanda di mutui: il dato aggregato, espresso come numero di richieste da parte delle famiglie italiane, nei primi 10 mesi dell’anno passato ha evidenziato una dinamica negativa, seppure nel mese di ottobre si è avuto un lieve rallentamento di un calo che perdura da inizio 2010.

Ancora, a fine ottobre l’andamento della domanda di prestiti immobiliari ha segnato una contrazione del 44% rispetto ai primi dieci mesi del 2011. Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie si è collocato al 3,78% a dicembre, un punto base in meno rispetto a novembre e 45 sotto il valore di un anno prima.

La situazione delle sofferenze mostra come l’industria bancaria sia sottoposta a tensioni di rilevante entità. A fine novembre il dato lordo ha raggiunto i 121,8 miliardi di euro, 2 miliardi in più rispetto a ottobre e 17,5 in più su base annua, con un incremento percentuale del 16,8. In rapporto agli impieghi, a novembre le sofferenze sono risultate pari al 6,1%, mentre quelle al netto delle svalutazioni hanno superato di poco i 62 miliardi (62,2 per la precisione), crescendo di 2,3 miliardi su base mensile e di 11,6 miliardi rispetto a novembre del 2011 (un aumento del 22,9 in termini percentuali). Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi totali si è collocato al 3,23%, in crescita rispetto al 3,12% di ottobre e al 2,62% dell’anno precedente.

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