Attualmente, ha spigato Barnier, nell’Unione europea 59 milioni di persone non hanno un conto bancario, “e la metà di questi lo vorrebbe avere. Due milioni di europei se lo son visti rifiutare, magari perché ritenuti insolventi. Tutto questo non è accettabile”.
La direttiva dovrebbe intervenire su tre ambiti, garantendo che tutti i cittadini Ue abbiano un conto in banca (prevedendo dunque una sorta di diritto-garanzia), che gli istituti forniscano un’adeguata informazione circa le spese collegate al conto (ogni Paese dovrà istituire un sito web indipendente dove potranno essere confrontate le condizioni di tutti i conti correnti) e che per i clienti il cambio di banca avvenga entro un limite massimo di 15 giorni e sia accompagnato dallo spostamento automatico delle domiciliazioni presso il nuovo istituto.
”Deve essere facile trasferire tutte le operazioni, perché ad esempio il trasferimento delle domiciliazioni difficilmente avviene e scoraggia i clienti dal cambiare banca”, ha sottolineato a questo riguardo il commissario Ue ai consumatori Tonio Borg.
L’Italia sarà una delle principali destinatarie del provvedimento, considerato che è il Paese europeo dove aprire un conto corrente costa di più (le spese ammontano mediamente a 250 euro secondo quanto riportato dall’Ansa) e dove è più complicato accedere alle informazioni sui costi per comparare tra loro le offerte delle banche.
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