Banche: si riaprono i tavoli con i sindacati per discutere di tagli ed esuberi

I singoli piani di riorganizzazione che le banche stanno portando avanti prevedono quasi 20.000 esuberi in pochi anni. Lo scrive Milano Finanza. L’entità dei tagli è stata portata all’attenzione del governatore Ignazio Visco da parte dei sindacati, e dopo la pausa estiva, forzata anche per via dello stallo sul Fondo di solidarietà, in questi giorni sono ripartiti i tavoli delle trattative.

Nella giornata di ieri sono stati affrontate due situazioni importanti: quella di Mps e quella della Bpm.

Nel secondo caso sul tavolo c’è una riduzione dell’organico di circa 700 unità (sulle 8.500 attive), ma tra i dipendenti di Piazza Meda e il management si è discusso anche del contratto integrativo, che da più parti viene considerato come uno dei più generosi in vigore nel mondo bancario italiano.

Eppure la trattativa fatica a decollare, almeno secondo quanto riferito ieri dal coordinatore Fabi di Bpm, Matteo Magrini, che ha sottolineato: “Pur avendo dichiarato esuberi, l’azienda non ha ancora presentato una proposta di accordo per il fondo di solidarietà”. La richiesta da parte del sindacato è quindi “di una maggiore chiarezza”, ricordando che “bancarie e bancari del gruppo saranno parte attiva del rilancio aziendale”.

Ancora interlocutoria, invece, la situazione in Mps, dove resta centrale la tematica delle esternalizzazioni, mentre ieri si è parlato della riorganizzazione delle filiali, con 400 chiusure previste.