Banco Desio: utile netto consolidato quasi triplicato grazie ad acquisizioni del 2023

Banco Desio LogoIl consiglio di amministrazione del Banco di Desio e della Brianza ha approvato i risultati preliminari individuali e consolidati dell’esercizio al 31 dicembre 2023 con la proposta di destinazione del risultato d’esercizio. L’utile netto consolidato 2023 è quasi triplicato rispetto al 2022, attestandosi a 240,4 milioni di euro, supportato da poste straordinarie pari a 129,1 milioni, con Roe al 21,6% (+13,8 pts sul 2022)

Il cda intende proporre all’assemblea ordinaria la destinazione dell’utile netto agli azionisti di 0,2634 per ciascuna delle 134.363.049 azioni ordinarie. La proposta di riparto dell’utile, ove approvata dall’assemblea, dopo le previsioni di pay out (come da policy sui dividendi), consentirà di attribuire alle riserve patrimoniali un ammontare di circa 202,7 milioni di euro.

Rete distributiva

La struttura distributiva è costituita da 280 filiali (rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente pari a 232) e 46 negozi finanziari aperti con insegne della controllata Fides. Il personale dipendente del gruppo si attesta a 2.391 dipendenti, con un incremento di 276 risorse rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente. Tali incrementi sono riconducibili all’esecuzione, nel mese di febbraio, dell’accordo strategico con cui Banco Desio ha acquisito dal gruppo Bper due rami d’azienda con 250 dipendenti e 48 sportelli bancari.

Dati economici consolidati

L’utile d’esercizio in aumento di circa 158,9 milioni di euro (+ 195,1%) beneficia prevalentemente degli effetti positivi non ricorrenti derivanti dall’acquisizione dei rami d’azienda di proprietà del gruppo Bper con la rilevazione del badwill definitivo lordo di 66,1 milioni di euro risultante dal processo di purchase price allocation (ppa) definitiva e dalla cessione a Worldline Italia del ramo d’azienda relativo all’attività di merchant acquiring con la rilevazione di una plusvalenza lorda di 98,1 milioni di euro. Vengono di seguito analizzate le principali componenti di costo e di ricavo del conto economico riclassificato.

Proventi operativi

Le voci di ricavo caratteristiche della gestione operativa registrano un incremento di circa 95,0 milioni di euro (+19,5%) rispetto al periodo di confronto, attestandosi a 581,1 milioni di euro. L’andamento è prevalentemente attribuibile alla crescita del margine di interesse per Euro 84,7 milioni (+30,9%), delle commissioni nette per euro 8,4 milioni (+4,3%), del risultato netto delle attività e passività finanziarie pari a 2,0 milioni di euro (+18,8%), parzialmente compensata dal contenuto decremento degli altri proventi ed oneri di gestione per euro 0,1 milioni (-2,6%). La voce dividendi che si attesta infine ad euro 0,6 milioni (ex 0,6 milioni di euro) si mantiene in linea rispetto il periodo precedente.

Oneri operativi

L’aggregato degli oneri operativi, che include le spese per il personale, le altre spese amministrative e le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, si attesta a circa 320,8 milioni di euro (273,0 milioni di euro nel periodo di raffronto), evidenziando un andamento in crescita rispetto al periodo di confronto rispettivamente di 29,5 milioni di euro (+16,8%), 15,9 milioni di euro (+18,3%) e 2,4 milioni di euro (+24,1%).

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa al 31 dicembre 2023, conseguentemente, è pari a 260,2 milioni di euro, con un incremento di 47,1 milioni di euro rispetto al periodo di confronto (+22,1%).

Risultato al netto delle imposte

Dal risultato della gestione operativa di 260,2 milioni di euro si perviene al risultato corrente al netto delle imposte di 111,3 milioni di euro, in aumento del 22,8% rispetto a quello di 90,6 milioni di euro del periodo di confronto, in considerazione principalmente:

  • del costo del credito (dato dal saldo delle rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti verso clientela e dagli utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti), pari a circa 68,1 milioni di euro, a fronte di 57,9 milioni di euro del periodo di confronto;
  • delle rettifiche di valore nette su titoli di proprietà negative per 4,4 milioni di euro (negative per 3,0 milioni di euro nel periodo di confronto);
  • degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per 8,0 milioni di euro (2,9 milioni di euro nel periodo di confronto) riconducibili al contenzioso passivo;
  • degli oneri relativi al sistema bancario a titolo di contribuzione ordinaria pari a circa 14,0 milioni di euro (14,5 milioni di euro nel periodo di confronto);
  • delle imposte sul reddito dell’operatività corrente pari a 54,9 milioni di euro (ex euro 44,2 milioni di euro).

Risultato della gestione non ricorrente al netto delle imposte

Al 31 dicembre 2023 si evidenzia un risultato della gestione non ricorrente al netto delle imposte positivo per 129,1 milioni di euro (ex 9,1 milioni di euro negativo). La voce è essenzialmente costituita da:

  • del provento lordo di 98,1 milioni di euro al netto dei relativi costi amministrativi connessi, a fronte del perfezionamento dell’operazione di trasferimento a Worldline Italia dell’attività di merchant acquiring di Banco Desio;
  • del badwill di 66,1 milioni di euro risultante dal processo di purchase price allocation (PPA) definitivo relativo all’acquisizione dei 48 sportelli bancari da BPER Banca S.p.A. (già Banca Carige S.p.A.) e da Banco di Sardegna S.p.A. con efficacia a far data dal 20 febbraio 2023 (cd. “Operazione Lanternina”);
  • della componente netta di costo di 18,6 milioni di euro per riflettere l’aggiornamento della valutazione dei potenziali rischi a cui Banco Desio potrebbe essere esposto a seguito del sequestro preventivo dei crediti d’imposta acquistati nel tempo, tra cui l’impossibilità di compensazione degli stessi10;
  • dell’onere di circa 4,1 milioni di euro riferiti alla contribuzione aggiuntiva al Fondo di tutela dei depositanti – “Deposit Guarantee Scheme” richiesto dal FITD nel mese di dicembre;
  • dagli oneri pari a 3,3 milioni di euro relativi ai costi di consulenza e di migrazione informatica connessi alla sopracitata Operazione Lanternina. al netto del relativo effetto fiscale negativo per 8,8 milioni di euro.

Al periodo di confronto si evidenzia una perdita della gestione non ricorrente al netto delle imposte di 9,1 milioni di euro. La voce è essenzialmente costituita da:

  • 3,2 milioni di euro quale maggior onere cautelativamente rilevato con riferimento a un pacchetto di crediti d’imposta acquistati da terzi ed oggetto di sequestro;
  • 5,3 milioni di euro per gli oneri connessi all’accordo sottoscritto con BPER Banca S.p.A. per l’acquisto di due Rami d’Azienda composti da un totale di 48 sportelli bancari (Progetto “Lanternina”);
  • 3,6 milioni di euro riferiti alla contribuzione aggiuntiva al Fondo di tutela dei depositanti – “Deposit Guarantee Scheme” richiesto dal FITD nel mese di dicembre 2022;
  • 3,2 milioni di euro riferiti all’accantonamento per rischi operativi legati alla situazione di particolare incertezza giuridica riemersa nel comparto del credito al consumo. al netto del relativo effetto fiscale positivo per 6,3 milioni di euro. Nella voce Imposte sul reddito da componenti non ricorrenti è altresì incluso l’effetto economico positivo, rilevato in febbraio per 1,5 milioni di euro, connesso ad istanza di rimborso presentata all’Agenzia delle Entrate (IRAP anno 2014 per ramo d’azienda conferito alla ex controllata BPS).

Utile di pertinenza della capogruppo

La somma del risultato corrente e dell’utile non ricorrente, entrambi al netto delle imposte, considerato il risultato di pertinenza di terzi, determina l’utile di periodo di pertinenza della capogruppo al 31 dicembre 2023 di circa 240,4 milioni di euro.