I risultati economici al 31 dicembre 2011
Il bilancio 2011 si è chiuso con un utile netto di 95 milioni di euro, significativamente in crescita rispetto ai 72 milioni del 2010 (+31,9%).
I proventi operativi, pari a 541,7 milioni, hanno mostrato il progresso di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. In quest’ambito, gli interessi netti sono ammontati a 324,4 milioni di euro, pressoché allineati al valore del 2010. Le commissioni nette, pari a 200 milioni di euro, hanno fatto registrare un incremento dell’1,9% rispetto al 2010. I proventi netti di gestione, pari a 14,9 milioni di euro, hanno evidenziato una crescita di mezzo punto percentuale rispetto all’anno precedente.
Sul versante dei costi è proseguito l’impegno della Banca a controllarne attentamente le dinamiche. In virtù di questa attività di monitoring, gli oneri operativi, pari a 312,8 milioni di euro, sono diminuiti dell’1,4% rispetto a quelli – già compressi – dell’anno precedente. In sintesi, essi comprendono: spese del personale per 173,7 milioni di euro (+0,5% rispetto al passato esercizio), altre spese amministrative per 128,8 milioni di euro (-3,4%) ed ammortamenti per 10,3 milioni di euro (-7,6%). Le dinamiche descritte hanno fissato il valore dell’indice Cost/Income al 57,7%, quasi un punto e mezzo percentuale in meno rispetto al dato 2010.
Le rettifiche su crediti hanno evidenziato una positiva evoluzione, scendendo da 97,9 a 65,7 milioni di euro. Il rapporto tra l’ammontare delle rettifiche e l’entità degli impieghi ha determinato un costo del credito dello 0,48%, in contrazione rispetto allo 0,65% di fine 2010.
I dati patrimoniali al 31 dicembre 2011
A fine 2011, gli impieghi al segmento “famiglie e PMI” ed al Corporate si sono mantenuti sugli stessi livelli dello scorso esercizio, a fronte della contrazione dei finanziamenti al segmento Grandi Imprese (“large corporate”), rispettando in tal senso l’impegno di continuare a sostenere le economie locali dove la Banca è storicamente presente, facilitando – in particolare – l’accesso al credito alle imprese di più piccola dimensione.
Gli opposti andamenti dei due macro segmenti di clientela hanno determinato l’innalzamento del peso degli impieghi delle “famiglie e PMI” sul totale della Banca dal 44% al 49% e ridotta l’incidenza di quelli alle grandi imprese dal 23% al 18%.
Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) sono ammontati a 838,1 milioni di euro, in aumento del 12,3% rispetto al valore del 31 dicembre 2010; in quest’ambito, i crediti in sofferenza hanno registrato una crescita a 220,2 milioni di euro dai 184,9 milioni dell’anno precedente, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’1,62% (1,23% a fine 2010).
Nel 2011 la consistenza della raccolta diretta è risultata pari a 12,7 miliardi di euro, il 5,1% in più del valore dell’anno precedente.
La raccolta indiretta complessiva, ai valori di mercato, si è attestata a 18,3 miliardi di euro, con una contrazione del 12,2% rispetto alla consistenza di fine 2010. L’andamento dell’aggregato è stato influenzato negativamente dalla flessione dei corsi di mercato delle attività finanziarie.
Il patrimonio, al netto dell’utile d’esercizio, è risultato pari a 1.374 milioni di euro, in linea con quello dell’anno precedente. La solidità patrimoniale della Banca è confermata da coefficienti ben al di sopra delle soglie minime fissate dall’organo di vigilanza, difatti: il rapporto fra il patrimonio di base ed il totale delle attività a rischio ponderate (Tier 1) si è fissato al 15,43% (era il 12,82% nel 2010) ed il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate (Total Capital ratio) è aumentato dal 13,28% al 15,75%.
Al 31 dicembre 2011, la struttura operativa del Banco di Brescia si articolava in 364 sportelli bancari, con 2.584 dipendenti (2.634 collaboratori a fine dicembre 2010 e 362 sportelli).