A tale risultato, continua la nota, ha contribuito positivamente per 51 milioni l’impatto sulla valutazione delle passività finanziarie emesse della variazione del proprio merito creditizio (FVO) che invece aveva fornito un contributo negativo per 212 milioni al primo trimestre dell’esercizio precedente. Il risultato “normalizzato” del periodo risulta positivo per 49 milioni e si confronta con i 92 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
E’ opportuno precisare che il risultato del periodo non comprende alcun apporto derivante dalla valutazione della partecipazione detenuta in Agos Ducato. Come evidenziato nello specifico comunicato stampa diramato l’8 maggio u.s. a seguito dell’accordo raggiunto con il Crédit Agricole finalizzato al ritorno alla redditività della
joint venture, i risultati dell’esercizio 2012 di Agos Ducato desunti dal progetto di bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione della partecipata il 7 maggio, risultano essere già riflessi nel bilancio del Banco Popolare al 31 dicembre 2012 a seguito della prudenziale valutazione dell’investimento partecipativo allora effettuata.
L’eventuale ripresa di valore della partecipazione, stimabile sulla base delle informazioni attualmente disponibili nell’ordine di 100 milioni di euro, verrà rilevata solo successivamente alla data in cui l’accordo risulterà pienamente efficace e il Banco disporrà di tutte le informazioni atte a poter riconsiderare la valutazione della partecipazione effettuata in sede di redazione del proprio bilancio al 31 dicembre 2012.
L’andamento economico della gestione
Il margine di interesse si attesta a 408,5 milioni ed evidenzia un decremento del 13,1% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (470,2 milioni), ma in crescita rispetto ai 402,7 milioni del quarto trimestre 2012. Nel valutare questo andamento occorre tener presente che, a partire dal terzo trimestre 2012, in
conformità a quanto prescritto dall’Organo di Vigilanza, sono stati imputati alla voce “altri proventi di gestione” i ricavi rappresentanti la nuova “commissione di istruttoria veloce” introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011, commissione che ha sostituito l’indennità di sconfinamento in precedenza classificata nell’ambito del margine di interesse. Pertanto, i dati relativi al quarto trimestre 2012 ed al primo trimestre 2013 non includono il contributo relativo all’indennità di sconfinamento che invece è ricompresa nel dato relativo al primo trimestre dello scorso esercizio 2012.
Escludendo da quest’ultimo l’impatto dell’indennità di sconfinamento, il margine di interesse del primo trimestre 2013 risulta in crescita rispettivamente del 2,7% e dell’1,2% rispetto al primo ed al quarto trimestre dello scorso esercizio 2012. Tale crescita consegue ad una forte azione di repricing che ha permesso di incrementare non solo il mark up degli impieghi, ma anche il mark down della raccolta. Su quest’ultimo fronte sono tuttora in corso azioni correttive volte a ridurre le masse di raccolta corporate maggiormente onerose.
Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, risulta positivo per 4,6 milioni rispetto ai 6,9 milioni rilevati nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il contributo positivo al risultato del primo trimestre 2013 deriva principalmente dalle quote partecipative detenute in Avipop Assicurazioni
(+2,3 milioni) ed in Popolare Vita (+3,1 milioni), mentre Alba Leasing ha fornito un apporto negativo per 1,1 milioni. Come già evidenziato, e come già lo scorso anno, il conto economico non comprende la quota di pertinenza del Banco Popolare del risultato d’esercizio in corso di formazione della partecipata Agos Ducato.
Le commissioni nette ammontano a 365,5 milioni in crescita dell’8,7% rispetto ai 336,3 milioni rilevati al 31 marzo 2012 e del 3,8% rispetto alla contribuzione del quarto trimestre 2012 (pari a 352,2 milioni). Il dato riferito al primo trimestre 2013 include le commissioni passive di competenza, pari a 9,7 milioni (8,6 milioni nel primo
trimestre 2012), derivanti dall’acquisizione della garanzia dello Stato Italiano su nuove emissioni obbligazionarie utilizzate come sottostante per operazioni di finanziamento con la BCE. All’incremento della voce ha contribuito principalmente l’attività di intermediazione creditizia con la crescita delle commissioni legate alla tenuta e gestione dei conti correnti e finanziamenti alla clientela (+21,6%). Anche i servizi di gestione, intermediazione e consulenza registrano una crescita del 2,6% grazie all’attività di distribuzione di prodotti di risparmio (+7,5%).
Gli altri proventi netti di gestione presentano un saldo positivo pari a 52,4 milioni rispetto al contributo positivo di 9,4 milioni rilevato nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La contribuzione del primo trimestre 2013 beneficia della rilevazione della già ricordata commissione di istruttoria veloce maturata sull’intero
portafoglio crediti (43,8 milioni rispetto ai 47,0 milioni del quarto trimestre 2012), che invece non era ancora presente nel primo trimestre 2012. L’aggregato include inoltre affitti attivi per 14,0 milioni (14,2 milioni al 31 marzo 2012) originati prevalentemente dagli immobili riacquisiti con l’attività di derisking di Italease, e le rettifiche dovute all’ammortamento del valore attribuito alle relazioni con la clientela iscritto in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale perfezionate nei precedenti esercizi, pari a -8,1 milioni (-8,7 milioni al 31 marzo 2012). Sono infine compresi nella voce i proventi generati dai servizi distribuiti dalla società del Gruppo Tecmarket per 6,0 milioni (3,1 milioni al 31 marzo 2012).
Il risultato netto finanziario è positivo e pari a 153,3 milioni rispetto ai -34,0 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente ed ai -103,6 milioni del quarto trimestre 2012. Nel confrontare tali risultati è tuttavia necessario tenere in evidenza il diverso impatto derivante dalla valutazione a fair value delle passività di propria emissione conseguente alle variazioni del merito creditizio del Banco Popolare (“fair value option”). Nel corso del primo e del quarto trimestre 2012, a fronte di una variazione positiva del merito creditizio del Banco Popolare rispetto alla fine dell’esercizio 2011 e del terzo trimestre 2012, è stato rilevato un impatto negativo sul conto economico pari rispettivamente a 316,7 e 146,7 milioni lordi. A tale risultato si contrappone un impatto positivo di 76,4 milioni registrato nei primi tre mesi dell’esercizio corrente. Escludendo gli effetti illustrati, il risultato netto finanziario del primo trimestre 2013 risulta positivo per 76,8 milioni rispetto ai 282,7 ed ai 43,1 milioni rispettivamente del primo e quarto trimestre 2012. Nel confronto con il primo trimestre 2012, occorre tener presente che quest’ultimo beneficiava delle plusvalenze realizzate con il riacquisto (buy back) di proprie passività finanziarie e con la conseguente chiusura anticipata dei derivati collegati per un ammontare complessivo di 109,9 milioni oltre che delle plusvalenze da valutazione registrate a seguito della ripresa delle quotazioni di mercato dei titoli governativi rispetto ad inizio anno (45,6 milioni).
Al netto del merito creditizio, la contribuzione del primo trimestre 2013 è comunque in crescita rispetto a quanto registrato nel quarto trimestre 2012 (43,1 milioni), a motivo sia di una maggior contribuzione derivante dall’operatività sviluppata da Banca Aletti, sia del maggior contributo fornito dalla gestione del portafoglio titoli.
Gli altri proventi operativi (proventi operativi diversi dal margine finanziario) sono quindi risultati pari a 571,1 milioni rispetto ai 384,0 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente ed ai 293,1 milioni del quarto trimestre 2012. Tale flessione trova la sua principale giustificazione nei diversi impatti derivanti dalla valutazione al fair value delle passività finanziarie di propria emissione precedentemente illustrata.
I proventi operativi totali (margine finanziario + altri proventi operativi) ammontano quindi a 984,3 milioni rispetto ai 788,7 ed ai 722,1 milioni rispettivamente del primo e del quarto trimestre del 2012. Escludendo da entrambi i periodi posti a confronto gli impatti derivanti dalla “fair value option”, i proventi operativi, pari a 907,8 milioni evidenziano una diminuzione del 17,9% rispetto al dato dell’esercizio precedente (1.105,4 milioni) motivata principalmente dalle componenti straordinarie incluse nel risultato netto finanziario del primo trimestre 2012.
Le spese per il personale sono pari a 349,5 milioni e, grazie alla riduzione degli organici conseguente alle azioni di recupero di efficienza realizzate, evidenziano una diminuzione del 4,1% rispetto ai 364,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il numero totale dei dipendenti ammonta al 31 marzo 2013 a 18.377 risorse “full time equivalent” rispetto alle 18.293 risorse rappresentanti il dato reso omogeneo in forza ad inizio anno.
Le altre spese amministrative ammontano a 180,1 milioni in diminuzione del 3,5% rispetto ai 186,7 milioni del primo trimestre 2012.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali del periodo sono pari a 31,8 milioni rispetto ai 35,4 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, registrando un calo del 10,3%.
Il totale degli oneri operativi risulta quindi pari a 561,3 milioni ed evidenzia una riduzione del 4,3% rispetto ai 586,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il cost/income di periodo, calcolato come rapporto tra il totale degli oneri operativi ed il totale dei proventi al netto dell’impatto della variazione del merito creditizio, risulta pari al 61,8%.
Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 423,0 milioni rispetto ai 202,2 milioni del primo trimestre 2012. Escludendo da entrambi i periodi posti a confronto gli impatti derivanti dalla “fair value option”, il risultato della gestione operativa risulta pari a 346,6 milioni, inferiore di 172,3 milioni (-33,2%) rispetto ai 518,9 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, ma sostanzialmente in linea con il dato del quarto trimestre 2012 pari a 347,7 milioni. La diminuzione registrata rispetto al primo trimestre del 2012 è imputabile interamente ai proventi non ricorrenti, inclusi nel risultato netto finanziario già illustrati.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti verso la clientela sono pari a 229,3 milioni rispetto ai 211,4 milioni ed ai 683,5 milioni addebitati al conto economico rispettivamente nel primo e nel quarto trimestre 2012.
Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi lordi, è su base annua pari a 96 b.p. rispetto agli 86 b.p. Del corrispondente periodo dello scorso esercizio.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività ammontano a 5,7 milioni (1,6 milioni del primo trimestre 2012).
La voce accantonamenti ai fondi rischi ed oneri evidenzia una ripresa di valore netta pari a 0,9 milioni rispetto ad accantonamenti netti per 72,2 milioni registrati nel primo trimestre del 2012 e ad una ripresa netta di 8 milioni rilevata nel quarto trimestre 2012. Giova ricordare che il conto economico del primo trimestre 2012 era
stato gravato da un accantonamento di 77,2 milioni finalizzato a fronteggiare i rischi gravanti sull’investimento partecipativo in Agos Ducato al tempo stimati.
Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta essere pari a 189,0 milioni e si confronta con una perdita registrata nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente pari ad 83,0 milioni. Al netto dell’impatto derivante dalla fair value option, il risultato dell’operatività corrente del primo trimestre 2013 è positivo per 112,5 milioni rispetto ai 233,7 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Le imposte sul reddito del periodo ammontano a 89,3 milioni rispetto ai 20,3 milioni del primo trimestre 2012.
Al netto delle imposte e della quota dell’utile di pertinenza di terzi pari a 8,0 milioni (4,9 milioni nel primo trimestre 2012), il primo trimestre si chiude con un utile netto di 91,9 milioni.
L’evoluzione dei principali aggregati patrimoniali
La raccolta diretta al 31 marzo 2013 ammonta a 92,9 miliardi ed evidenzia un decremento dell’1,7% rispetto ai 94,5 miliardi del 31 dicembre 2012 (-3,8% rispetto al 31 marzo 2012). Il calo dell’aggregato è dovuto principalmente alla scadenza di raccolta istituzionale e alla rinuncia a forme di raccolta ritenute eccessivamente onerose, scelta resa possibile dall’ottimo profilo di liquidità.
La raccolta indiretta ammonta a 60,7 miliardi, in calo dell’1,8% rispetto ai 61,8 miliardi di inizio anno (-11,2% rispetto alle consistenze al 31 marzo 2012). Il decremento registrato nel primo trimestre 2013 è imputabile alla componente della raccolta amministrata che evidenzia un calo del 4,3% rispetto a fine esercizio 2012. La raccolta gestita, invece, cresce nel primo trimestre e raggiungendo i 27,1 miliardievidenzia un incremento dell’1,5% rispetto ad inizio anno. La crescita nel trimestre deriva principalmente dai collocamenti di quote di fondi e Sicav (+6,6% rispetto a fine 2012) che hanno più che bilanciato il calo registrato nel comparto delle gestioni patrimoniali (-4,4% rispetto ad inizio anno). In leggera crescita anche la consistenza delle polizze assicurative (+0,7%).
Gli impieghi lordi ammontano a 95,8 miliardi ed evidenziano un decremento dello 0,5% rispetto al dato di inizio anno, pari a 96,2 miliardi. Su base annua l’aggregato evidenzia una riduzione del 2,2%. In maggior dettaglio, al lordo delle componenti infragruppo, gli impieghi di Banca Italease continuano a scendere passando dagli 8,3 miliardi di inizio anno agli attuali 8,1 miliardi (-1,9%), mentre gli impieghi riferiti alla rimanente parte del Gruppo registrano una diminuzione di circa 0,3 miliardi (-0,4%) rispetto a inizio anno.
Le esposizioni lorde deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute) ammontano al 31 marzo 2013 a 16,9 miliardi ed evidenziano una crescita del 4,1% rispetto ai 16,2 miliardi del 31 dicembre 2012 (+13,8% la crescita su base annua), incremento legato al difficile contesto economico esterno. Le esposizioni rappresentate da crediti originati da Banca Italease risultano sostanzialmente invariate rispetto al 31 dicembre 2012 ed ammontano a 4,2 miliardi, principalmente rappresentati da contratti leasing immobiliare. Il totale dei crediti deteriorati netti del Gruppo si attesta a 12,5 miliardi, in aumento del 5,0% rispetto agli 11,9 miliardi di fine dicembre 2012. In maggior dettaglio, al lordo delle rettifiche di valore, le sofferenze del Gruppo ammontano a 7,4 miliardi, gli incagli a 6,1 miliardi, i crediti ristrutturati a 2,6 miliardi e le esposizioni scadute a 0,9 miliardi. Le sofferenze del gruppo risultano nel complesso già passate a perdite o svalutate per il 55,3% del loro ammontare. La copertura al 31 marzo 2012 risultava pari al 54,6% (55,6% al 31 dicembre 2012).
I ratio patrimoniali del gruppo
Il Core Tier 1 Ratio ammonta al 10,0% al 31 marzo 2013, rispetto al 10,1% del 31 dicembre 2012. L’indice di patrimonializzazione risulta superiore al livello obiettivo suggerito dall’EBA. Considerando anche il buffer straordinario di capitale richiesto dall’autorità europea al fine di fronteggiare il rischio sovrano, il Core Tier 1 Capital Ratio è pari al 9,3% (era 9,4% al 31 dicembre 2012).
Il Tier 1 Capital Ratio è pari all’11,1% (11,2% al 31 dicembre 2012), mentre il Total Capital Ratio risulta essere al 13,6% (14,0% al 31 dicembre 2012).
Il profilo di liquidità
Il Gruppo conferma un eccellente profilo di liquidità che al 31 marzo 2013 si caratterizza per la disponibilità di attivi stanziabili presso la BCE e ad oggi non utilizzati, al netto degli haircut, per 13,5 miliardi di euro (14,5 miliardi al 31 dicembre 2012). Nel corso del mese di aprile 2013 tali attivi sono saliti a 18 miliardi grazie alla finalizzazione di due operazioni di autocartolarizzazione, rispettivamente di mutui residenziali e mutui alle PMI. Tale ampio buffer di liquidità permetterà una tranquilla gestione delle scadenze del corrente esercizio e del 2014.
Gli indici LCR (Liquidity Coverage Ratio) e NSFR (Net Stable Funding Ratio) sono ampiamente superiori ai target attualmente richiesti da Basilea 3 e si collocano al di sopra del 100%.
Il cda ha preso atto delle dimissioni di Andrea Sironi dalla carica di consigliere di amministrazione
Il cda ha preso atto delle dimissioni del consigliere Andrea Sironi che lascia l’incarico a seguito dei sempre crescenti impegni professionali connessi al ruolo di Rettore dell’Università Commerciale Luigi
Bocconi di Milano assunto nell’ottobre 2012. Il consiglio ha a Sironi i più sentiti ringraziamenti per le apprezzate
capacità professionali e per il proficuo impegno profuso nel corso della collaborazione con il banco. Ai sensi dell’art. IA.2.6.7 delle istruzioni al regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., Il Banco informa che il prof. Sironi è consigliere indipendente e possiede n. 2.750 azioni del Banco Popolare.
@RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi il comunicato