Bank of America limita le domande di rifinanziamento attraverso il call centre

 

Infatti, come le altre grandi banche americane, anche il terzo gruppo del Paese è stato subissato di richieste di rifinanziamento dei mutui dalla scorsa metà di gennaio: Bank of America è dovuta quindi ricorrere a una massiccia assunzione di personale per potenziare i servizi di call centre e costumer care e gestire le “conseguenze” del progetto Home Affordable Refinance Program che il governo ha varato per venire incontro ai tanti mutuatari in difficoltà (HARP è un programma che permette ai mutuatari di avere delle modifiche al mutuo a patto che ci siamo certe condizioni).

Terry Francisco, spokesman di Bank of America, ha infatti dichiarato: “Stiamo facendo il possibile per gestire al meglio lo sviluppo del progetto HARP e far fronte alle innumerevoli richieste che ci sono pervenute – ha detto –. Oggi i tempi di attesa sono lunghi solo per i coloro che non sono clienti, quindi ci è sembrato corretto avvertire questi mutuatari”.

Come Francisco ha poi ammesso, il call centre della banca riceve talmente tante chiamate che si è reso necessario un sistema automatizzato che informi gli utenti dei tempi di attesa (dai 60 ai 90 giorni per i non clienti) prima che la pratica di rifinanziamento venga gestita.

Bank of America ha aderito al progetto HARP 2.0 (rilanciato dall’amministrazione Obama lo scorso ottobre) il 17 gennaio, venendo travolta immediatamente dalle richieste dei mutuatari. Oggi, solo le banche più grandi, incluse Wells Fargo & Co. e JPMorgan Chase & Co., sono in grado di rispondere alle richieste dei consumatori, mentre per quelle più piccole ogni discorso è rimandato al prossimo mese di marzo, in attesa anche che Fannie Mae e Freddie Mac (da cui dipende gran parte dell’emissione di mutui americani) allineino i propri sistemi informatici.

“La necessità di aiutare i mutuatari in difficoltà con il pagamento delle rate è prioritaria – ha concluso Francisco – a maggior ragione in una fase economica estremamente dedicata come questa”.

Ricordiamo che secondo i dati della MBA, le richieste di rifinanziamento rappresentano oggi negli Stati Uniti l’80,5% di tutto il business dei mutui.