Barometro Crif: domanda nuovi mutui in lieve flessione (-1,7%). Importo medio +4,7% nei primi 9 mesi del 2022

Crif LogoNei primi 9 mesi dell’anno le richieste di prestiti sono salite del 21,7%, con un aumento del 12,2% nel solo mese di settembre; la domanda di mutui è invece diminuita del 22,6%, a causa del crollo delle surroghe. È quanto emerge dal Barometro dei mutui diffuso da Crif questa mattina.

Mutui, la richiesta di nuovi mutui fa segnare un -1,7%

Le richieste di mutui immobiliari e surroghe, dall’inizio dell’anno si registra una contrazione complessiva del 22,6% rispetto ai primi nove mesi del 2021, segnando un -25,5% nel mese di settembre. Secondo il report di Crif va rimarcato come la performance negativa del comparto sia ascrivibile al crollo verticale delle surroghe che, sono diminuite del 61,9% rispetto al 2021 e ormai spigano poco più dell’8,5% del totale.

I nuovi mutui, invece, restano sostanzialmente stabili rispetto alla corrispondente rilevazione, tanto che a livello di erogazioni il calo si attesta a un modesto -1,7%.

Secondo il Barometro, nei primi 9 mesi del 2022 l’importo medio dei mutui richiesti è cresciuto del 4,7% rispetto al corrispondente periodo 2021, attestandosi a 144.658 euro.

“La domanda di prestiti da parte delle famiglie non sembra ancora aver iniziato a risentire dell’incertezza e delle tensioni che caratterizzano lo scenario economico e geopolitico e in questi primi 9 mesi dell’anno hanno fatto segnare un deciso recupero rispetto ai volumi rilevati nel 2021, quando ancora il comparto risentiva degli effetti diretti della pandemia. Per quanto riguarda i mutui, invece, è necessario fare un distinguo fondamentale: il calo complessivo delle richieste è da attribuire alla secca frenata delle surroghe, che avevano caratterizzato il biennio precedente grazie a tassi particolarmente convenienti, mentre i nuovi mutui stanno facendo registrare una sostanziale tenuta”, spiega Simone Capecchi, executive director di Crif.

L’analisi sottolinea che in questi primi 9 mesi dell’anno il 35,6% delle richieste è stato presentato da giovani under 35, “anche se la vivacità di questo segmento si sta velocemente attenuando dal momento che il rialzo dei tassi ha reso progressivamente meno conveniente l’offerta di mutui giovani a tasso fisso garantiti dal Fondo di Garanzia Consap”.

Il segmento “resta comunque di grande importanza, seppur con intensità differenti nelle diverse regioni del Paese”. In particolare, secondo Crif, per questa fascia di utenti si rileva una maggiore propensione all’acquisto di un’abitazione con il supporto di un mutuo nelle regioni del Nord-Ovest, dove gli under 35 rappresentano ben il 39% del totale, mentre all’estremo opposto troviamo il Centro Italia con il 27%. In posizione intermedia il Nord-Est (32%) e il Sud (29%). In generale le preferenze dei giovani si concentrano nei comuni minori e in strutture condominiali, nell’80% dei casi. Inoltre, i più giovani sono maggiormente orientati ad acquistare case nuove o ristrutturate, con queste ultime che rappresentano il 25% dei casi, mentre sul fronte energetico cresce la sensibilità verso soluzioni abitative in classe A, che per gli under 35 rappresentano il 10% del totale.

Prestiti, importo medio pari a 8.313 euro

Nei primi 9 mesi dell’anno le richieste di prestiti sono cresciute del 21,7%. L’aumento ha coinvolto sia i prestiti finalizzati che quelli personali, cresciuti rispettivamente del 21,3% e del 22,4%.

Secondo l’analisi l’importo medio richiesto si è attestato a 8.313 euro, in calo del 6,1% rispetto ai primi 9 mesi del 2021, “a conferma della crescente tendenza a fare ricorso a un finanziamento anche per sostenere acquisti di importo contenuto, quali telefonia, piccoli elettrodomestici e prodotti di elettronica”. 

Focus sulla domanda di credito dei cittadini non nati in italia

Andamento positivo anche per le richieste di prestiti da parte dei cittadini non nati in Italia, con un +25,8% a settembre 2022 rispetto al corrispondente mese del 2021 e un importo medio richiesto pari a 7.752 euro (-0,5% rispetto alla corrispondente rilevazione del 2021).

Per altro, per questa fascia di clientela è più spiccata la propensione a richiedere prestiti personali, che vedono una crescita del +31,8% e un importo medio di 10.620 euro. Crescita in doppia cifra anche per le richieste di prestiti finalizzati, che segnano un +21,8% a fronte di un importo medio pari a 5.651 euro. Per quanto riguarda la domanda di mutui, infine, il dato relativo ai cittadini non nati in Italia vede una flessione del -9,4% a fronte di un importo medio sostanzialmente stabile (-0,2%).

“Nel complesso la richiesta di prestiti da parte delle famiglie si mantiene sostenuta, grazie anche alla spinta della domanda proveniente dai canali digitali e al costante ampliamento della platea di consumatori che hanno scelto di fare ricorso a un finanziamento per sostenere i propri consumi o l’acquisto di un’abitazione, arrivata al 46% della popolazione maggiorenne. Per altro si sta ampliando anche il numero dei richiedenti non nati in Italia che fanno ricorso a un mutuo o a un prestito per sostenere i propri progetti di spesa. Non possiamo però non guardare ai prossimi mesi con la dovuta cautela, poiché l’impatto delle tensioni geo-politiche, il rialzo dell’inflazione e dei tassi sono destinati a incidere sul bilancio delle famiglie e potrebbero impattare anche sulla sostenibilità degli impegni finanziari dopo una fase in cui la qualità del credito è rimasta stabile sui livelli più contenuti degli ultimi anni”, conclude Capecchi.