Il consiglio di amministrazione di Bcc Milano ha approvato il bilancio d’esercizio 2023. Grazie all’importante risultato economico conseguito, la banca può raddoppiare per il 2024 le risorse dedicate a beneficenza e mutualità, destinando al servizio del territorio ulteriori 3 milioni di euro. Il nuovo fondo, sommato alla dotazione già disponibile, porta a 5 milioni il plafond per l’anno in corso. Si tratta dello stanziamento più alto nella storia dell’istituto.
Il bilancio d’esercizio 2023, che sarà sottoposto all’approvazione dei soci il prossimo 12 maggio, registra un utile netto di 71 milioni di euro, in aumento del 65% rispetto a quello già rilevante conseguito nell’esercizio 2022. La banca fa segnare anche un’ulteriore e sostanziosa crescita dei fondi propri che raggiungono i 436 milioni di euro (+12,7%) e un indice di solidità patrimoniale Tcr che si attesta al 20,57%.
L’utile conseguito è “il risultato di diversi fattori che si sono in parte manifestati già a partire dallo scorso esercizio: la crescita dei margini generata dall’aumento dei tassi d’interesse decisi dalla BCE; le cedole sui titoli a tasso variabile detenuti dalla banca; la sensibile riduzione del costo del credito rispetto all’esercizio 2022 e gli interessi prodotti dall’acquisto di crediti fiscali”, si legge in un comunicato stampa. A questi fattori si è aggiunta la performance dovuta ai volumi dell’incorporata ex Bcc Bergamo e Valli che nel 2022 aveva contribuito per soli sette mesi dalla data di fusione del 1° giugno.
“Mai come oggi mi sento orgoglioso di aver chiuso un bilancio che avvalora anni di scelte votate al consolidamento e alla crescita costante e coerente – commenta Giorgio Beretta, direttore generale della banca -. Ciò che mi preme sottolineare è che gli importanti livelli patrimoniali e reddituali raggiunti dalla banca non sono un traguardo fine a sé stesso, ma la base solida sulla quale dare impulso al nostro servizio verso soci, clienti e territorio”.
Il conto economico presenta indici positivi, con il margine di interesse che si attesta oltre i 130 milioni di euro e il margine di intermediazione che sale sino alla soglia dei 170 milioni di euro, registrando entrambi un differenziale sul 2022 in crescita del 25%. Anche le commissioni nette risultano in crescita (+6,6%) raggiungendo i 41,5 milioni di euro.
In tema di volumi intermediati si registra una crescita del 16,17% della raccolta indiretta generata dalla scelta delle famiglie di allocare una parte del risparmio su forme di investimento a tempo più remunerative come i conti di deposito, i certificati di deposito e i titoli di stato, questi ultimi tornati ad esprimere rendimenti significativi con la crescita dei tassi d’interesse. A fronte di questa scelta dei consumatori che ha ridotto la liquidità sui conti correnti si è registrata una leggera flessione della raccolta diretta (-3,35%). Il combinato dei due dati ha prodotto una crescita dell’attivo (+3,68%) con la raccolta totale che si attesta a 6,2 miliardi di euro. Gli impieghi netti, seguendo un trend di mercato che vede le aziende preferire l’utilizzo della liquidità disponibile rispetto alla richiesta di nuovi impieghi commerciali di breve termine, hanno registrato una sostanziale stabilità rispetto all’esercizio precedente, raggiungendo i 2,6 miliardi di euro.
Nel 2023 è proseguita la riduzione dei crediti deteriorati netti scesi all’1,74% sul totale dei crediti e il rapporto sofferenze nette/impieghi è calato ancora passando dallo 0,69% del 2022 allo 0,50% di fine 2023.